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Sapar verso le elezioni: tra una settimana il prossimo presidente mentre saltano le altre candidature

13 maggio 2015 - 08:46

Bisognerà attendere una settimana per conoscere il prossimo presidente della Sapar che sarà chiamato a guidare l’associazione dei gestori per il prossimo triennio. L’election day è fissato per mercoledì prossimo, 20 maggio, quando i consiglieri e i presidenti delle varie delegazioni regionali, si troveranno a Rimini per esprimere la propria preferenza.

Scritto da Alessio Crisantemi
Sapar verso le elezioni: tra una settimana il prossimo presidente mentre saltano le altre candidature

I lavori cominceranno, a dire il vero, già martedì 19, quando si dovrà eleggere il tesoriere dell’associazione e quando prenderanno il via i primi movimenti elettorali, che daranno vita alle varie (eventuali) strategie elettorali. Ma a sette giorni dalle votazioni, lo scenario sembra notevolmente cambiato rispetto a qualche settimana fa. Se, fino a pochi giorni addietro, sembrava scontata una corsa alla prima poltrona da parte di vari consiglieri appena rieletti nelle regionali, oggi non è più così. O, almeno, non fino a martedì prossimo, quando i rappresentati regionali si confronteranno più da vicino. Paolo Dalla Pria, già presidente dell’associazione e attuale vice, annuncia il suo dietro front rispetto alla corsa alla presidenza che aveva annunciato su queste pagine meno di due mesi fa. “Non mi candiderò – spiega – e garantisco fin da ora il pieno appoggio all’attuale presidente Raffele Curcio, che ha fatto bene, nonostante le difficoltà, e merita quindi la fiducia di tutti”. Discorso simile da parte dell’altro vice presidente, Domenico Distante, il cui nome veniva pronunciato da più parti come uno dei papabili per la guida dell’organismo, nonostante la sua candidatura non fosse mai stata annunciata dal diretto interessato. Che ora esclude in maniera categorica: “Sto con Raffaele – spiega Distante – perché ha fatto bene e deve proseguire”. Con l’intenzione, comunque, di garantire il proprio contributo all’associazione: “Per quanto mi riguarda mi metto di nuovo a disposizione degli associati proponendomi nuovamente per la vicepresidenza, in modo da poter garantire continuità al lavoro avviato e perseguito in questi anni. Se i consiglieri riterranno opportuno portare avanti la linea, sarò disponibile, altrimenti prenderemo atto degli eventuali cambiamenti”.

La conferma di Curcio alla guida dei gestori Sapar appare quindi un risultato potenzialmente scontato, con la possibilità che possa rivelarsi – addirittura - l’unico candidato. Del resto i risultati delle elezioni regionali avevano già mostrato una convergenza di vedute da parte dei consiglieri e dei rispettivi territori. Anche se, va detto, qualcosa sembra essere cambiato, nelle ultime settimane, dopo l’estenuante fase di trattativa tra governo e le varie associazioni di categoria che, probabilmente, ha generato una qualche piccola insenatura nel percorso associativo che, col tempo, potrebbe portare a una frattura più seria. Nonostante i vari consiglieri preferiscano puntare all’unità, in vista delle elezioni. L’altro vice presidente, Luca Patoia, non solleva polemiche e dice di aspettare mercoledì per ogni valutazione. Ma l’ipotesi che circola in associazione è che da parte sua, come di altri, potrebbe arrivare un passo indietro, evitando di riproporsi per la vice presidenza. Anche lo stesso Dalla Pria, nonostante il messaggio spiccatamente corporativo di piena fiducia alla squadra associativa, avendo ritirato la candidatura già annunciata pubblicamente, sembra quasi voler evitare di impegnarsi per la causa, come invece diceva, convito, qualche settimana fa. Segno evidente che, la contrattazione sulla Stabilità, qualche strascico se lo porta dietro.

Una situazione complessa, quindi, che si risolverà soltanto mercoledì prossimo, quando potrebbe arrivare qualche colpo di scena. Anche se in Sapar si è abituati da sempre a un clima elettorale particolarmente effervescente, che ha visto l’unica eccezione, probabilmente, nell’ultimo mandato. Con Raffaele Curcio da sempre considerato l’uomo dell’unità. E lo stesso ruolo è chiamato a rivestire anche questa volta e nel nuovo, eventuale, mandato.

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