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Vlt: concessionari impugnano decreto su orari di funzionamento

20 maggio 2019 - 13:27

Si discuterà mercoledì 22 maggio, presso il Tar del Lazio, il ricorso dei concessionari degli apparecchi da intrattenimento contro la norma sugli orari. 

Scritto da Alessio Crisantemi
Vlt: concessionari impugnano decreto su orari di funzionamento

Se la limitazione degli orari di funzionamento degli apparecchi dovrà esserci (e ci sarà, poiché prevista dalla legge), siano almeno assegnate e definite le giuste responsabilità. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione dei concessionari che gestiscono le reti di gioco pubblico degli apparecchi da intrattenimento, rispetto all’introduzione delle nuove norme che obbligano gli operatori allo spegnimento delle macchine in base alle limitazioni orarie vigenti nei singoli comuni, che diventeranno operative a partire dal prossimo luglio.

In particolare la maggioranza dei concessionari (tra cui Admiral, Hbg, Lottomatica Snaitech, Gamenet, Codere e Cirsa) ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il decreto legge (n.31516) del 22 febbraio 2019, chiedendone, in primis, la sospensione. Evidenziando alcune potenziali anomalie proprio nella definizione delle responsabilità.

Secondo le ricorrenti – secondo quanto apprende GiocoNews.it da fonti legali - il provvedimento che attua la norma contenuto nella Legge di Bilancio 2019, consentendo agli Enti Locali di poter verificare a distanza il rispetto delle fasce orarie per l’accensione delle vlt nelle sale, non dovrebbe prevedere una responsabilità in capo al concessionario in caso di mancato spegnimenti delle macchine, visto che l’effettivo esecutore dello spegnimento sarebbe l’esercente e gestore di sala, mentre il controllo o eventuale spegnimento a distanza può essere gestito direttamente dall’amministrazione pubblica attraverso il partner tecnologico Sogei e/o dallo stesso Comune. In caso contrario, come sembrerebbe emergere dal contenuto del decreto, i concessionari sarebbero sovraccaricati di una mole di lavoro difficilmente gestibile (essendoci ad oggi norme difformi tra i circa 8mila comuni), oltre a diventare responsabili e quindi soggetti a provvedimenti sanzionatori per attività scorrette eventualmente svolte da soggetti terzi. Per questo i concessionari si sono rivolti al Tar capitolino, il quale valuterà l’istanza in un’udienza prevista per mercoledì 22 maggio.

 

 

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