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Vavolo: '234 euro in più al mese di tasse se non ci fosse gioco legale

04 luglio 2019 - 10:55

Il ricercatore della Cgia di Mestre Andrea Vavolo analizza il gettito che arriva dal gioco e che ci sono migliaia di posti di lavoro a rischio.

Scritto da Ca
Vavolo: '234 euro in più al mese di tasse se non ci fosse gioco legale

Roma - “Dalle Awp e Vlt arriva un gettito di 6,1 miliardi di euro, la quota messa dal Governo per il reddito di cittadinanza inizialmente. Se non ci fossero questi soldi ogni cittadino dovrebbe pagare 234 euro in più al mese in tasse”. Lo sottolinea Andrea Vavolo, ricercatore della Cgia di Mestre nel suo intervento al convegno “Occupazione, fiscalità, territorio: quale futuro? Radiografia del settore degli apparecchi da gioco”, organizzato da Assotrattenimento 2007 – As.Tro e Cgia Mestre a Roma oggi, 4 luglio.

“Quando si parla di raccolta - ricorda - si intende quello che spende la gente e tolto tutto rimangono i ricavi che non vanno confusi con i profitti. Nei primi anni il gettito era dato dalla emersione dell’illegale ma dal 2015 cresce per via dell’inasprimento della tassazione.
Il settore dei giochi è come se desse 50 euro degli 80 bonus di Renzi. Bisogna stare attenti su come si muove au un settore che può incidere così pesantemente le risorse che produce il gettito erariale. L’inasprimento fiscale ha avuto effetti positivi di crescita sul gettito.

Il gettito cresce di pari passo con la raccolta ma dal 2015 in poi la raccolta entra nella fase di maturità e cresce solo il gettito. Questo vale sia per le Vlt che per le Awp anche se sulle prime il calo della raccolta è meno marcato.
Crollano i margini per colpa di un peso eccessivo del Fisco sul cassetto lordo”.
Vavolo prosegue ammonendo: “Se le cose vanno avanti così il rischio è che il peso fiscale aumenti ancora tra tasse, riduzione Awp e minor payout. Ma sono proiezioni fino ad ora.
Ma il settore contribuisce per tante altre tasse tra Irpef, Ries, contributi ai dipendenti e tanti altri balzelli e le tasse prodotte dal settore salgono a 7,1 miliardi. Una quantificazione importante.
È un settore molto regolamentato e che ha tantissimi controlli. Perché il gioco illegale è davvero un pericolo concreto? Su 14mila punti gioco registrati sono 5mila gli illegali. Sul fronte online sono 10 milioni i tentativo di accessi ai siti inibiti e a quello illegali”.
Il ricercatore sottolinea inoltre che “le varie normative come i distanziometri hanno ovviamente danneggiato l’offerta legale. Luoghi sensibili ora sono addirittura i cimiteri ma sono tantissimi i paletti messi come nell’esempio del Balduzzi in Piemonte: luoghi sono anche bancomat e compro oro.
I dati registrano un calo del 28,2 percento della raccolta in un quadrimestre. Ma chi non gioca ora cosa fa? Magari cambia gioco o sfocia nell’illecito se non all’estero. I players hanno speso tra i 77,5 e i 90 milioni negli altri giochi. Quando avremo i dati del 2018 potremmo fare un quadro più concreto.

Nel 2017 solo in Piemonte c’erano 7,6 milioni di euro recuperati ma se si calcola il Preu recuperato citato dalla Finanza locale si arriva a 35 milioni di euro di raccolta illegale: la Gdf dice di aver aumentato la capacità investigativa ma è possibile che i soldi sono finiti nell’illegalità. Qualcosa è successo e il rischio è che senza il gioco legale si è creato un vuoto che è stato colmato dall’illegalità. Negare questo è irragionevole”.
Vavolo tira le conclusioni di quello che sta accadendo: “Nel 2017 il settore composto tra Awp e Vlt si raccoglievano 47 miliardi e sulla spesa da 10 miliardi il settore prendeva il 42 percento. Adesso siamo scesi al 35 percento e la contrazione dei margini è ancora più marcato per le Awp. L’incidenza del Preu sul margine lordo continua a crescere e la categoria è sempre più tassata. In previsione la raccolta cala del 14 percento e lo Stato guadagna oltre il 40 percento. Se rapportiamo il caso Piemonte su base nazionale (ma è uno scenario apocalittico) rischiamo di perdere 7-8mila posti di lavoro”.

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