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Arena, Gdf Roma: 'Strutturati per combattere il gioco illegale che raccoglie tantissimo'

29 gennaio 2014 - 11:32

Roma - “Dai dati della raccolta del gioco si evince che le maggiori entrate dal gioco hanno condotto a una strutturazione specifica della Guardia di Finanza per contrastare fenomeni di illegalità. Le entrate dai giochi sono simili a quelli che arrivano allo stato da equitalia. La gdf destina risorse anche in base alle regioni dove il gioco è più o meno presente”.

Scritto da dalla nostra inviata Sara Michelucci
Arena, Gdf Roma: 'Strutturati per combattere il gioco illegale che raccoglie tantissimo'

Ha esordito così Pasquale Arena, Tenente Colonnello del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Roma nel corso del convegno di chiusura del workshop itinerante di Codere intitolato 'In nome della legalità'. Arena rivela che “il giro di affari dell'economia illegale è di 175 miliardi l'anno e dal gioco illecito arrivano circa 23 miliardi. L'approccio della Gdf deve contrastare le attività illecite come il riciclaggio o l'usura e al tempo stesso tutelare il consumatore. C'è un confronto costante con i Monopoli per avere linee strategiche di intervento comuni”.

 

Il nucleo speciale entrate ha un gruppo giochi scommesse e concorsi pronostici di cui fanno parte trenta persone. “Vengono individusti i fattori i rischio e inviato un report – prosegue Arena - il comitato di alta vigilanza tutela in particolare i minori con controlli periodici diretti. Le sanzioni sono in questo caso molto stringenti con la chiusura dell'esercizio. Non disponendo ancora di un testo unico ci siamo dotati di una circolare interna che supplisce alla mancanza normativa”.

Per gli apparecchi vietati (attivati con telecomandi o pulsanti) c'e' un decremento dato che sono mobili in disuso.

Sul territorio la situazione è questa: “Lazio e Campania la fanno da padroni nelle azioni di contrasto al gioco illegale della Gdf. Le sanzioni sulle scommesse illecite andrebbero riviste dato che rappresentano un settore con maggiori infiltrazioni criminali. Gli interventi nel 2013 è stato di 9471. Le irregolarita' sono 3425 (piu' 8,2 percento). Violazioni 3545 mentre il coinvolgimento minori (16) è sceso nel 2013 del 73 percento rispetto all'anno scorso. Apparecchi sequestrati 1918 e punti scommesse clandestini 2035 (aumentati del 30,8 percento). Le somme in denaro 3.014. Immobili 317. La base imponibile del preu sottratta alla tassazione di 937.876 (meno 89 percento)”, conclude Arena.

 

NEL DETTAGLIO - I dati della raccolta e la struttura del sistema concessorio testimoniano l’importanza del settore per la Guardia di finanza che opera a difesa del monopolio statale sui giochi e sulle scommesse nell'ambito delle funzioni di prevenzione e repressione delle violazioni in danno del bilancio nazionale.

Il legislatore del D.Lgs. 19 marzo 2001, n. 68 attribuisce al Corpo, tra gli altri, i compiti di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni riguardanti anche la c.d. “fiscalità dei giochi” (prelievo erariale unico, imposta unica sulle scommesse, imposta sugli intrattenimenti oltre che imposte dirette, indirette e ogni altro tributo connesso) e prevede, per i militari della Guardia di finanza impegnati nell’espletamento dei predetti compiti, la possibilità di avvalersi dei poteri di accesso, ispezione e ricerca.

La centralità del ruolo del Corpo è stata, da ultimo, rimarcata dal legislatore del D.L. 1 luglio 2009, n. 78 che, all’art. 15, ha individuato i Comandi Provinciali quali destinatari delle segnalazioni da parte dei "soggetti pubblici incaricati istituzionalmente di svolgere attività ispettive o di vigilanza e gli organi di polizia giudiziaria che a causa o nell'esercizio delle loro funzioni vengano a conoscenza di fatti o atti che possono configurare violazioni amministrative o tributarie in materia di giochi, scommesse e concorsi pronostici".

Il Corpo si pone come obiettivo l’aggressione dei diversi fenomeni illeciti che interessano il gioco pubblico, attuando interventi di tipo “trasversale” che mirano a:

a.         contrastare l'evasione fiscale, tenuto conto delle significative ricadute sull'economia e sul gettito complessivo prodotte dal gioco illegale;

b.         tutelare il mercato, perché gli operatori onesti non subiscano la concorrenza sleale di chi organizza e promuove giochi illegali, e impedire qualsiasi tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata ovvero condotte di riciclaggio di denaro “sporco”;

c.         proteggere i consumatori da proposte di gioco insicure e pericolose, perché non gestite dallo Stato, tutelando le fasce più deboli, prime fra tutte i minori.

Tale approccio è peculiare della Guardia di finanza che, in ragione della missione di polizia economico-finanziaria ad essa affidata, opera a difesa della libertà negoziale, della libertà d’impresa e del libero mercato.

Gli interventi e i controlli dei Reparti del Corpo puntano, innanzitutto, ad aggredire tutte le implicazioni dei fenomeni di illegalità scoperti sul territorio: dal mancato pagamento dei tributi previsti, all’assenza delle concessioni e delle autorizzazioni di legge, alla presenza di organizzazioni criminali nella gestione delle attività lecite e illecite. E tendono, inoltre, a generare un importante effetto di deterrenza, allo scopo di far comprendere a tutti - autori degli illeciti e clienti di questi - che i controlli esistono e sono tanti, per cui il rischio di essere “scoperti” è assai elevato.

In questa prospettiva si inseriscono i diversi “Piani coordinati di intervento” condotti a livello nazionale, in sostanza, secondo tre differenti modalità, nell’ambito:

d.         del “Comitato di Alta Vigilanza per la prevenzione e repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori”, previsto dall’art.15-ter del D.L. 78/2009, con l’obiettivo di realizzare un “tavolo di lavoro interforze” che agevoli un’azione coordinata tra l’Autorità amministrativa e le Forze dell’ordine, volta a contrastare il gioco illegale, perseguendo la sicurezza del gioco e la tutela dei minori;

e.         del c.d. “piano Balduzzi”, previsto dall’art. 7, comma 9, del D.L. 158/2012, a mente del quale l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli pianifica su base annuale, anche d’intesa con la Guardia di finanza, almeno 10.000 controlli specificamente destinati al contrasto del gioco minorile, nei confronti di esercizi presso i quali sono installate le newslot ovvero vengono accettate le scommesse, ubicati in prossimità di istituti scolastici, di strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto;

f.          di attività di analisi condotte in totale autonomia dal Corpo, anche alla luce dell’approfondito esame del contesto territoriale di riferimento in punto, soprattutto, di diffusione del gioco amministrato e di presenza criminale.

Relativamente alle modalità di esecuzione degli interventi è certamente di grande ausilio l’esperienza che il Corpo ha maturato nella lotta all’evasione e alle frodi fiscali, da un lato, e alla criminalità economica e organizzata, dall’altro.

Il settore dei giochi e delle scommesse costituisce, peraltro, una forte attrattiva anche per le organizzazioni criminali in ragione degli ingenti guadagni ottenibili, nonché quale ulteriore canale per riciclare e reimpiegare i proventi illeciti. Numerose sono, infatti, le investigazioni che hanno evidenziato il forte coinvolgimento della criminalità organizzata, soprattutto con riferimento alla gestione degli apparecchi da intrattenimento, delle scommesse sportive e del gioco on line.

2.         Strumenti di contrasto e impiego dei Reparti Speciali

Agli applicativi informatici della rete del Corpo utilizzati per il contrasto all’evasione fiscale sono stati, di recente, affiancati applicativi “dedicati” al contrasto del gioco illegale.

Con specifico riguardo alle slot collegate alla rete telematica gestita dallo Stato (e, quindi, “censite”), è stata, infatti, realizzata una nuova banca dati a disposizione di tutte le unità operative per l’individuazione di soggetti sospettati di condotte evasive e di altri illeciti.

Si tratta del c.d. “Cid a rischio - Congegni da Intrattenimento e Divertimento a rischio” che consente il monitoraggio on line di anomalie nell’utilizzo delle slot, sintomatiche del ricorso a sistemi fraudolenti di occultamento dell’effettiva raccolta degli apparecchi. Nel dettaglio, l’applicativo, sulla base dell’analisi della raccolta media giornaliera delle slot rispetto all’area territoriale di riferimento (regione e/o provincia), individua eventuali apparecchi che registrano scostamenti importanti verso i quali indirizzare i controlli.

Un ulteriore strumento informatico di ausilio per le attività “sul campo” dei finanzieri è il c.d. “Sca.Ams – Sistema di controllo Aams”, un software installato su PC portatili “dedicati” che consente, attraverso la lettura della scheda di gioco delle slot, di rilevare, per differenza, gli incassi e le giocate che, pur essendo state effettuate dagli apparecchi, non sono state “registrate” dalla rete telematica gestita dai concessionari.

Di fondamentale importanza, inoltre, l’opera dei Reparti Speciali del Corpo come il Nucleo Speciale Entrate, al cui interno insiste il “Gruppo Giochi Scommesse e Concorsi Pronostici”, con funzioni di raccordo operativo con l’Area Monopoli dell’Agenzia, volte a studiare i fenomeni di gioco illegale più diffusi e pericolosi. Il Nucleo Speciale, peraltro, predispone apposite “attività progettuali” che, partendo dall’analisi e dallo studio di questi fenomeni, individua specifici alert di rischio sulla cui scorta elabora liste di posizioni soggettive sulle quali concentrare l’attenzione operativa dei Reparti territoriali.

3.         Le attività di controllo

L’attività di controllo “ordinaria” esercitata nel settore degli apparecchi (slot e video lottery) si sviluppa lungo due distinte direzioni, in funzione degli illeciti che si intende contrastare.

La prima mira all’individuazione di forme di gioco irregolare, ossia raccolte non registrate nei contatori fiscali degli apparecchi, con la conseguente sottrazione di base imponibile ai fini del prelievo erariale unico (c.d. Preu) e delle imposte dirette.

Nel settore, infatti, sono stati – da tempo - riscontrati numerosi sistemi fraudolenti consistenti nell’alterazione del flusso telematico di comunicazione della raccolta operata dai singoli apparecchi. In particolare, l’attività operativa dei Reparti ha fatto emergere l’esistenza, all’interno dei cabinet di numerosi apparecchi, di dispositivi (hardware e software) che permettono di gestire una modalità di gioco alternativa a quella lecita, omettendo l’invio dei dati alla rete telematica gestita dallo Stato con conseguente evasione.

Il tutto risulta possibile grazie all’inserimento di una “doppia scheda” di gioco, ben nascosta all’interno di un doppio-fondo posto alla base dell’apparecchio che “legge” le giocate clandestine non comunicate alla rete telematica dei Monopoli.

Per quanto riguarda, invece, la seconda tipologia di interventi - ossia quelli diretti nei confronti di soggetti che offrono gioco attraverso congegni vietati e completamente illegali – i più frequenti casi di alterazione/manomissione accertati dimostrano che generalmente il gioco non lecito viene inserito in videogiochi con vecchi mobili aventi diversi pulsanti di funzionamento e attivati con le più svariate modalità: a mezzo radiocomando, spesso in possesso dell’esercente, o attraverso una combinazione di tasti. In tutti questi casi, naturalmente, a rimetterci non è soltanto l’erario ma anche e soprattutto il giocatore, che non ha alcuna garanzia né sulla regolarità del gioco tantomeno sulle probabilità di vincita che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono sempre a vantaggio di soggetti senza scrupoli organizzatori degli illeciti. Vi sono, poi, numerose e importanti investigazioni di polizia che hanno portato alla luce meccanismi di frode sofisticati e smantellato vere e proprie organizzazioni criminali. Nel settore delle scommesse, poi, i fenomeni illeciti maggiormente diffusi sono risultati l’abusiva raccolta mediante agenzie clandestine, anche per conto di allibratori esteri privi di autorizzazione, nonché per mezzo di centri trasmissione dati’ non autorizzati alla raccolta delle “puntate”, alla riscossione delle poste di gioco e alla liquidazione di vincite o rimborsi; anche in questo ambito si registrano numerose indagini e operazioni che hanno scoperto ed impedito infiltrazioni della criminalità organizzata. La Guardia di finanza, infine, è fortemente impegnata ad arginare la diffusione del gioco abusivo via internet, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, attraverso l’inibizione, tramite il loro ‘oscuramento’, dei siti che propongono giochi non autorizzati, con contestuale reindirizzamento su apposita pagina web ove è riportata l’avvertenza ‘sito non raggiungibile’. I siti già oggetto di inibizione sono attualmente pari a 4.715. L’attività di contrasto del Corpo al gioco illecito è anche orientata alla tutela delle fasce di giocatori più deboli, primi fra tutti i minori di anni 18.

 

L’AZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA A CONTRASTO DEL GIOCO ILLEGALE - Nel 2013 sono stati complessivamente effettuati, nel settore del Monopolio del gioco e delle scommesse, 9.249 interventi, di cui 3.273 irregolari; 3.445 le violazioni riscontrate e 9.842 i soggetti verbalizzati. Sequestrati 1.776 apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento irregolari nonché 1.985 punti clandestini di raccolta scommesse.

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