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Ippodromi Snai: a San Siro brilla Rainmaker, a La Maura Vivid Wise As vince il Gran Premio delle Nazioni

30 ottobre 2023 - 09:33

Sul circuito dell’Ippodromo Snai La Maura di Milano il portacolori della scuderia Bivans ha aggiunto un altro record centrando per il terzo anno di fila il Gran Premio Nazioni.

Scritto da Redazione
Foto Dena Snaitech

Foto Dena Snaitech

Nel mondo dello sport ci sono campioni e fuoriclasse. Vivid Wise As appartiene a questa seconda categoria, non vi sono dubbi, e lo testimonia una carriera straordinaria che lo vede primeggiare sin da gioventù.

Al suo straordinario palmares il portacolori della scuderia Bivans ha aggiunto un altro record questa domenica 29 ottobre sul circuito dell’Ippodromo Snai La Maura di Milano centrando per il terzo anno di fila il Gran Premio Nazioni – Memorial Edoardo Gubellini. E dire che l’edizione 2023 del Gruppo 1 Internazionale si presentava davvero di grande livello, ma Vivid Wise As non ha ammesso interferenze nel suo cammino verso la leggenda: ha conquistato la testa e in retta si è staccato imperioso, trottando i 2250 metri a media di 1.13.4, con Matthieu Abrivard in sediolo e già in bella posa per i fotografi a metà retta con il risultato ormai messo in cassaforte. Poco da aggiungere sul conto di un cavallo che non finisce di stupire e che è un orgoglio per l’allevamento italiano. Go On Boy ha fatto la sua figura, confermando la forma di questa stagione per lui eccellente: si è impegnato al largo del battistrada, poi in retta ha dovuto accettare la superiorità del vincitore ma ha chiuso ancora secondo. Heliade du Goutier ha completato il podio precedendo Capital Mail, Cokstile è terminato al quinto posto davanti a Charmant de Zack, sul quale comunque Alessandro Gocciadoro aveva di che gioire per l’impresa dell’altro suo allievo. Lo stimato Frank Gio prosegue sicuro il suo percorso di crescita aggiudicandosi il Premio Princess Grif, per cavalli di 2 anni sui 2250 metri, terza vittoria in altrettante uscite: terzo dal via, il figlio di Face Time Bourbon si è adeguato tranquillo allo svolgimento tattico (primo km percorso da Fuoco degli Dei in 1.19) e alla ‘marcatura’ di Febbraio (secondo dal via), e quando al mezzo giro finale ha deciso di rompere gli indugi, il portacolori della Bivans (ma appartenente ad un consorzio di quasi cinquanta proprietari) ha chiuso in breve la partita isolandosi a media di 1.16.2. Vittoria semplice per un soggetto per il quale è lecito sognare in grande e che sarà interessante seguire in contesti più complessi. Fuoco degli Dei ha potuto poco sull’attacco del vincitore ma ha conservato il secondo posto su Febbraio.

Nel Premio Daddy di Jesolo, la prova riservata ai gentlemen in sediolo a cavalli di categoria D/E sui 1650 metri, rispettava il ruolo di favorito Voltaire Gifont: secondo dal via, il cavallo affidato a Filippo Monti trovava il varco all’ingresso in retta e non aveva difficoltà a disporre, a media di 1.14.1, di Zimmy Cub, che aveva provato a giocarsela al comando relegando all’esterno Cherie Vit, poi in crisi sull’ultima curva. Zimmy Cub salvava il secondo posto da Zef, che però veniva distanziato per un danneggiamento a Brigitte Roc, di cui usufruiva Bel Gnaro Lucy.

Il Premio intitolato al compianto Roberto Andreghetti e riservato a cavalli di 4 anni non ha riservato sorprese: Doctor Caf onorava il ruolo di favorito sfruttando la posizione allo start e la forma al diapason per centrare il quarto successo consecutivo. L’allievo di Fausto Barelli da qualche mese sembra aver raggiunto la piena maturazione: con Pietro Gubellini in regia, dopo aver cincischiato per i primi 1600 metri in 2.04, piazzava un ultimo chilometro in 1.10.9 con il quale spaziava in retta, a media di 1.15.5. Davvero uno spettacolo a vedersi. Chiamato a rendere 40 metri, Desiderio D’Esi provava la risalita all’esterno a 1200 metri dall’arrivo ma sui ritmi ‘tagliagambe’ dell’ultimo giro doveva alzare bandiera bianca al termine della curva finale. Sul podio terminavano così Danubio e Perfecto, dopo corsa giudiziosa.

Cavalli di 3 anni a confronto sul miglio nel Premio Cokstile: in una corsa condotta a gran ritmo da Egon Ferm, costretta a spendere per superare Enchanté Bi e costretta a ‘pedalare’ avendo sul collo il fiato di Ermes Caf, il finale premiava le attendiste e si risolveva in un trionfo per la scuderia Sant’Eusebio, con Emah Roc che con il preparatore Filippo Rocca proponeva le battute migliori in retta e svettava a media di 1.13.4 e con Eclisse Roc che faceva da valletta all’alleata. Finale travolgente, quella della figlia di Conway Hall che già in sgambatura aveva rubato l’occhio. Terzo posto per Elenoire Grif.

Altra cavalla in forma smagliante è Denia, e l’allieva del Trecate Team lo ha ribadito nel Premio Marielles, la prova sul miglio per femmine di 4 anni sui 1650 metri: nonostante la spesa iniziale per rientrare al via alle rivali e un chilometro veloce a media di 1.12.8, la figlia di Royal Dream con Santo Mollo ai comandi non ha conosciuto flessioni, rendendosi intangibile e chiudendo a media di 1.12.6. Una Dalila Bar in ripresa ha capeggiato le battute precedendo Damisela, che dopo avvio cauto si è impegnata all’esterno avvicinando la compagna di training che però, nonostante l'aiutino ha controllato senza problemi in retta.

Il Premio Moses Rob vedeva cavalli di categoria B/C in un invito sui 1650 metri: vincere e convincere era l’obiettivo di Birba Caf nella nuova versione ‘Fausto Bareli’: missione perfettamente riuscita per la figlia di Orlando Vici, che sfilava in breve su Cannes dei Greppi e poi faceva corsa per proprio conto, con un chilometro in 1.12.1, aumentando progressivamente il vantaggio sul resto del gruppo, tagliando il traguardo a media di 1.11.8. Ottima impressione, anche se il contesto, naturalmente era abbordabile per una cavalla che in gioventù era stata una delle migliori femmine della sua generazione. Alle piazze Coltwine di Casei e Coffee Time Bi.

All’Ippodromo Snai San Siro di Milano è stato un sabato top di galoppo con un programma che vedeva il Premio Carlo Porta, il Premio Madonnina e poi, in chiusura, il Premio Castello Sforzesco.

Iniziamo la nostra cronaca proprio dall’atteso Carlo Porta, super Handicap sul doppio chilometro di pista grande per i 3 anni ed oltre. Una corsa che non delude mai, tecnicamente e non solo, che quest’anno ha salutato l’exploit di Rainmaker, che dopo aver colpito in estate a Livorno nel Città Del Mare, completava un doppio meraviglioso scalando la categoria. Le vittime del Porta infatti sono nomi altisonanti, a cominciare dal runner-up Cime Tempestose, che ci ha provato fino in fondo, con Terrible Land, emblema di consistenza, ad occupare l’ultimo gradino del podio.

Altrettanto atteso il Premio Madonnina, Handicap Principale di tipo A per le femmine di 3 anni ed oltre, altro appuntamento classico dell’autunno di Milano. Edizione come sempre di alto livello e stessa musica dello scorso anno, con Dolce Napoli che replicava il successo del 2022 con un’altra prestazione super, battendo Wintry Flower e Lady Argento, con quest’ultima che anche nella passata edizione arrivò terza. Una Dolce Napoli che era pure al rientro e che ora può legittimamente ambire a qualcosa di più contando su un ulteriore passo avanti che in effetti può senza dubbio marcare.

Il terzo Handicap Principale del pomeriggio era il Castello Sforzesco, per i 2 anni sul miglio, un’altra corsa con un intenso profumo di autunno. Una corsa sempre molto ambita e sarà certamente una medaglia importante per il palmares di Blu Note, che al largo di tutti coronava la sua inarrestabile progressione battendo Kadegliano, con i due che si staccavano nettamente in lotta rispetto a Blu Holder e Grey Creek finiti in linea. I 2 anni avevano a disposizione anche una reclamare sui 1.500 metri per il Premio Porta Venezia, con una compagnia di buon livello però, con Trudi che di giustezza riusciva a portarla a casa dopo il bel testa a testa contro il leader Falcone, mentre Miss Dalkeith in recupero chiudeva al terzo.

La giornata di corse è stata completata da un paio handicap di discreto livello, il primo dei quali era quello di apertura per il Premio Porta Genova riservato ai fondisti sui 2.600 metri; una prova dall’equilibrio sottilissimo alla vigilia, che in effetti si risolveva in un arrivo serratissimo a quattro, con la grigia Aconcagua che alla fine metteva tutti d’accordo, facendo leva sulle sue evidenti doti di tenuta esaltate dal terreno faticoso; ennesimo piazzamento alle sue spalle per Amica Mia.

Stessa categoria, invece, per la prova per i velocisti valida per il Premio Porta Romana con il favorito Danny Ocean che non tradiva le attese, scattando al momento giusto per agganciare e battere Ovvio, mentre Shemoon chiudeva bene al terzo.

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