skin

Ippodromi Snai: al La Maura Boccadoro vince il Gp Barbetta, a San Siro attesa per la Coppa della Sire

26 aprile 2023 - 09:19

Facile vittoria di Boccadamo anche grazie al driver Vecchione, all'ippodromo di San Siro si torna in pista per l'ottava giornata stagionale.

Scritto da Redazione
Foto: Dena Snaitech

Foto: Dena Snaitech

Il Gran Premio Ettore e Mario Barbetta al centro del programma del 25 aprile all’Ippodromo Snai La Maura di Milano. L'handicap ad invito di Gruppo III per cavalli indigeni anziani ed esteri di 4 anni ed oltre sulla distanza dei 2700 metri ha così chiuso il trittico dei GP all’ippodromo del trotto milanese in questa prima parte della stagione. Una giornata che era iniziata con un meteo sfavorevole, ma solo per poco dato che la pioggia è stata protagonista nella prima corsa, mentre poi è uscito un bel sole che ha illuminato un pomeriggio di corse molto interessante. In pista, come detto, un GP Barbetta molto “francese” sia per la distanza che per lo schema ad handicap, e non è un caso che a vincerla sia stato quel Boccadamo che in questo inverno d’Oltralpe ha saputo fornire prestazioni di spessore ottenendo anche una prestigiosa affermazione a Vincennes.

Curiosità: anche in quella occasione è arrivato davanti a Blumen Indal. La vittoria di Boccadamo è stata facile, un merito va anche al driver Roberto Vecchione che l’ha interpretato con calma olimpica, risalendo gradualmente all’esterno sfruttando la schiena preziosa di Back On Top: il cavallo di Giuseppe De Filippis (che ha stracorso ancora una volta) lo ha portato in posizione di sparo a ridosso del battistrada Chemar, poi ai 300 finali Boccadamo è scattato come una molla raggiungendo e superando lo stesso Chemar per chiudere a media notevole di 1.13.7 sui 2700 metri. Chapeau al vincitore, al suo interprete e, naturalmente, a Holger Ehlert che lo ha riportato al top della condizione. Blumen Indal è finito forte in retta bruciando per la piazza d’onore Chemar: l’allievo di Guzzinati è stato l’animatore della corsa: in testa dal via, ha imposto ritmo selettivo (km in 1.13.4, miglio in 1.57.5) flettendo solo leggermente nei 300 finali. Note di merito anche per i due estremi penalizzati Zigulì dei Greppi e Agrado: la cavalla di Nicola del Rosso ha avuto la fortuna di poter progredire per varchi, in retta ha sprintato bene arginando per il quarto posto il cavallo di Francesco Di Stefano che invece la corda non l’ha vista mai e ha fornito l’ennesima prestazione superlativa. Si aggiunge a questi Coltwine di Casei, che a causa di una breve incertezza nella giravolta ha corso praticamente da… estremo penalizzato ma ha poi concluso ai piedi del marcatore. Brezza Du Kras ha sbagliato ad un giro dalla fine quando era in seconda posizione, Canto dei Venti l’ha imitata a 700 metri dal traguardo.

Che Roberto Vecchione fosse particolarmente ispirato nel pomeriggio milanese lo si era capito già dal Memorial Franco Castaldo, risolto dal guidatore campano in sulky a Fun Quick, sempre per il training di Holger Ehlert, con scelte tutte azzeccate. L’importato ha accennato la partenza rinunciando subito vista la “determinazione” dei rivali all’interno, ma al passaggio ha puntato deciso in avanti sfondando dopo 600 metri veloci su Brigitte Roc, che non si è opposta dopo aver speso parecchio per contenere Bessie di Poggio: in testa, il francese è arrivato di conserva al chilometro in 1.13.2 per poi piazzare l’allungo decisivo ai 300 finali e vivere di rendita in retta, con i 100 finali non troppo brillanti ma quando la vittoria (a media di 1.13) era ormai in cassaforte. Biancamara Font (giocata) si è industriata al largo e pur non riuscendo a seguire il vincitore nell’allungo sull’ultima curva è emersa al secondo posto davanti a Bessie di Poggio.

Tra le prove più interessanti del programma a La Maura anche il Premio Ringostarr Treb, un invito sui 2250 metri per cavalli di 3 anni con vista sul percorso classico che porterà al Derby. Reduce dalla vittoria nel Premio Etruria Maschi, Elleboro Dr ha confermato di essere al momento uno dei migliori esponenti della generazione, sicuramente tra i più completi sotto l’aspetto dell’impiego e della versatilità: veloce al via, il portacolori della scuderia del Rinoceronte allenato da Fausto Barelli e con un impeccabile Pietro Gubellini in sediolo ha sfruttato al meglio la partenza veloce di Eva Kant Gio che gli ha prontamente concesso il “prego si accomodi” e così, sfilato in testa senza strappo, ha completato un primo chilometro tranquillissimo in 1.19 al quale ha fatto seguire un secondo giro in costante allungo in 1.11.5, con stacco perentorio in retta per la media complessiva di 1.14.5. Un bell’andare davvero, e soprattutto dominio assoluto contro un’opposizione qualificata. Avrebbe forse potuto creare qualche grattacapo al vincitore Elton Wise: il cavallo di Gocciadoro nella risalita è stato anticipato da Ernesto Roc, ne ha allora sfruttato la scia sino ai 400 finali, poi ha mosso deciso in terza ruota e sembrava avanzare ancora bene quando si è gettato di galoppo all’ingresso in dirittura. È stata allora l’appostata Eva Kant Giò ad emergere alla piazza d’onore rimontando il generoso Ernesto Roc (all’esterno aria in faccia nella parte più veloce della gara) il quale ha poi perso sul palo anche il terzo posto ad opera dell’opportunista Ela Linda, progredita per varchi.

Per Fausto Barelli è stato l’ennesimo pomeriggio ricco di soddisfazioni, iniziato con la vittoria di Zef nella prova di apertura, il Premio Sweat Ok, un invito sul miglio per cavalli anziani affidati ai gentlemen. Cavallo caratteriale, il portacolori della scuderia del Rinoceronte ha indubbiamente un buon feeling con Marco Castaldo, il quale è riuscito a farlo partire benissimo scavalcando nel lancio la rivale dichiarata Beautiful Day mettendo così una seria ipoteca sulla vittoria: una volta in testa, il figlio di Majestic Son ha fatto melina allungando di fatto solo ai 100 finali mettendosi al riparo dall’agguato della rivale, finita forte ma troppo tardi. Ha chiuso al terzo posto Aaron del Ronco, reduce da buon recupero dopo errore iniziale anche se sicuramente favorito dall’andamento estremamente tattico della corsa. Invece irrimediabile l’errore al via in cui incappava l’altro soggetto atteso della corsa, Carosio Light.

Nel Premio Banderas Bi, corsa di chiusura della riunione, è arrivato il tris da allenatore per Barelli (e il bis da driver per Pietro Gubellini) con Doctor Caf, che accentrava le attenzioni degli scommettitori e dava ragione alla punta con una prestazione super. Il figlio di Victor Gio conquistava il comando su Duck Jet, respingeva la puntata di Drake Wind, poi il pressing insistito di Doctor Gio e allungava imperioso in retta per chiudere da dominatore a media di 1.11.5 (nuovo personale) riscattando la prestazione sfortunata dell’ultima uscita e soprattutto la retrocessione di Vincennes quando aveva tagliato per primo il traguardo. L’attaccante Doctor Gio accusava lo sforzo in retta, così a disputarsi il secondo posto allo sprint erano Duck Jet e Drake Wind, terminati vicini nell’ordine.

Nel Premio Zef, la maiden per cavalli di 3 anni, arrivava la meritata vittoria di Eres Dorial Mail, Marjo Natynki al training e Enrico Bellei alla guida: il portacolori della scuderia Trenta e Quaranta doveva spendere parecchio per respingere al via Edy Ido nella fase iniziale ma sapeva proseguire a buon ritmo (km in 1.13.8) e mantenersi fuori dalla portata dei rivali fino in fondo, tagliando il traguardo a media di 1.14.1, nuovo personale. Eldorado precedeva per il secondo posto Emiro D’Esi (ancora molto verde) sul quale si erano indirizzate le attenzioni degli appassionati dopo la sgambatura non troppo convincente di Elyas di Poggio: il cavallo di Alessandro Gocciadoro sbagliava brevemente dopo 400 metri, si rimetteva al volo e provava la risalita esterna passando secondo ai 600 finali ma in retta alzava comprensibilmente bandiera bianca. Il Memorial Bibotto, la prova sul miglio per femmine di 4 anni, era monopolizzato da Erik Bondo, che realizzava l’en plein con le sue due allieve: la vittoria andava a Denia, la portacolori di Antonio Nucera oggi affidata ad Andrea Guzzinati, che con un solo parziale sparato ai 400 finali dalla seconda pariglia, raggiungeva e sorvolava la battistrada e compagna di training Danzica Bi chiudendo in un complessivo 1.14.8, rifacendosi dopo i piazzamenti gettati al vento nelle ultime due uscite. Netta superiorità sulle rivali di giornata. La diligente Duchessa Hp testava terza, Don Perignon sbagliava nella fase iniziale quando era in seconda posizione. Prossimo appuntamento con il trotto all’Ippodromo Snai La Maura di Milano il prossimo venerdì 28 aprile.

IPPODROMO SNAI SAN SIRO - Lasciata alle spalle la bella domenica con il Premio Emanuele Filiberto e il Premio Certosa con oltre 2000 spettatori, all’Ippodromo Snai San Siro si torna a correre con l’appuntamento infrasettimanale di mercoledì 26 per l’8^ giornata stagionale di galoppo. Il programma, che prevede sette prove a partire dalle ore 14:30 (cancelli aperti dalle 12:30 – ingresso a pagamento), prevede la Coppa della SIRE per i gentlemen, e l’Eliminatoria del Circuito San Siro Sprint, mentre le altre cinque prove omaggiano i vincitori delle edizioni precedenti del Premio Ambrosiano, quest’ultimo in programma sabato 29 sempre sulla pista di San Siro. Ma andiamo nello specifico con le corse in ordine cronologico.

Apertura di riunione con il Premio Cima de Pluie, in ricordo della vincitrice del 2011 del Premio Ambrosiano per un handicap per cavalli femmina di 3 anni di buona categoria sui 1.800 metri di pista media. Campo ristretto e forma generale non propriamente la più solida del mondo, con una lieve preferenza orientata verso Tartana, magari non brillantissima nella sua ultima apparizione, ma con possibilità molto ovvie se valutata sulle precedenti prestazioni, e il tutto senza considerare il momento ottimo del training. Cima Blanche si può considerare come l’alternativa più solida considerando la regolarità del suo rendimento, ma pure Temeraria sarà una brutta cliente nonostante la distanza un filo corta.

Rimangono in pista i cavalli di 3 anni impegnati in un handicap sul doppio chilometro di discreto livello in ricordo di Selmis, un cavallo di qualità che vinse nel 2009 l’Ambrosiano. In realtà il campo pare leggermente al di sotto della media della categoria, con Truly Believe che rappresenta un’eccezione avendo colpito in un contesto analogo e su questa distanza, potendo così sfruttare questa occasione ghiotta per riscattare la sua uscita non altrettanto buona. Kensington Square arriva invece da una vittoria a livello inferiore che lo segnala in crescita e che pertanto potrebbe anche replicare, mentre Montreal e Starting Over possono putare ad un posto al sole.

Tutta da vedere la terza corsa, valida come Coppa della Sire, tradizionale condizionata sui 1.800 metri di pista grande per le amazzoni e i cavalieri. Campo di ottima qualità, dove Attimo Fuggente è ancora quello da battere per tutti in virtù non solo del suo curriculum passato, ma anche di quello presente, che parla da solo. Non se la porta da casa però, perché No Waltz e Crystal Drake sono elementi di categoria altrettanto valida e pure Ancora Drago si è appena rivisto sui suoi motivi migliori. Curaro Light si è comportata molto bene nel suo esordio italiano e può trovare il suo spazio, mentre per i rientranti di lusso Brasilian Man e soprattutto Chelsea Garden bisognerà attendere i responsi del mercato.

La prova dedicata a Pressing alla quarta, cavallo che ha vinto nel 2007 quanto l’Ambrosiano è diventato per la prima volta corsa di Gruppo III. In pista qualità molto elevata di questo handicap per cavalli anziani sul miglio e mezzo di pista grande. Non si scherza niente in questa compagnia, come ben si evince guardando i due top weight Midnight Season, atteso in progresso dopo il rodaggio, e Northsea Star, vecchio leone ancora splendidamente sulla breccia, con una nomination per forza di cose sottile che si assegna a Paperone, che ha fallito la hat-trick nel Locatelli, correndo però ancora molto bene e suggerendo di poter reggere questi chili. Hard Worker alza il tiro dopo che ne ha già vinte due, e pure Milanolight è appena tornato a vincere, e ancor più stuzzicante di questi può essere Moorland Spirit, ricomparsa benissimo e tanto più pericolosa quanto più lasciata libera di graduare in avanti.

Dal fondo alla velocità, ma non cambia la categoria, che rimane ottima per questo handicap sui 1.200 metri per i cavalli anziani con il Premio dedicato ad Orpello, che vinse l’Ambrosiano per due edizioni di fila (2013 e 2014). Tra i partenti di questa prova troviamo Lyricus che ha corso bene nell’Apertura su distanza lunga dopo un certo seguito e sarà in logica primissima linea, ma proprio in quella occasione si è espresso in maniera altrettanto valida Sopran Marte, anche lui più a suo agio con un furlong in meno e da attendersi in progresso dopo il rodaggio. Shemoon, Mister B, Danny Ocean si rispettano tutti, ma ingolosiscono parecchio anche Mina Maccari, più a suo in pista dritta piuttosto che con la curva, e Blu Air Tucker, che ha molto impressionato nella sua vittoriosa versione da velocista e prova subito ad alzare il tiro.

Si resta sui 1.200 metri e tornano di scena i 3 anni per l’Eliminatoria del San Siro Sprint. Carta alla mano non si scappa da Lucan Lisa, molto regolare ed affidabile e di gran lunga quella dalla forma più solida da mettere sul piatto. Zantilon ha pari riferimenti, ma le ultime apparizioni sono parse un filo meno brillanti, mentre bisognerà fare attenzione a Wiccan, una importata ex inglese che debutta in handicap tornando su una distanza più congeniale e dopo aver fatto vedere qualcosa. Amatrice finora è parsa un po’ carente di incisività, ma sta correndo bene, e lo stesso dicasi di Pari E Dispari, che però manca totalmente di riferimenti sulla velocità.

Il mercoledì con il galoppo all’Ippodromo Snai San Siro si chiude con il Quintè e la denominazione del premio in onore di Jakkalberry, campione più recente dell’Ambrosiano, un handicap per cavalli anziani sul doppio chilometro di pista media. Non si fa fatica a trovare delle candidature solide qui, tra le quali certamente quella di Val Badia, appena tornata su un ottimo standard dopo il terzo posto ottenuto contro avversarie molto forti. Happy Horse e Swooping Eagle sono finiti seconda e terzo in una prova analoga di tre settimane fa, con l’allungamento di un furlong che farà molto piacere all’ultimo citato, ma pure Global Myth si presenta al via particolarmente agguerrito, mentre un ipotetico Quintè può essere completato da Glen Fall, un’altra con forma ampiamente certificata. Il prossimo appuntamento con le corse coincide anche con l’ultima del mese di aprile: sabato 29 con il Premio Ambrosiano, corsa di Gruppo III. 

Altri articoli su

Articoli correlati