Quando il flipper ispira l'arte, a Brescia c'è la mostra 'Obra'
Fino al 25 maggio all'A+B Gallery di Brescia c'è Obra, con i lavori di sette artisti spagnoli, alcuni dei quali ispirati alle regole del flipper.
Scritto da Redazione
Obra, A+B Gallery. © Petro Gilberti
Il flipper come “spunto” per l'arte contemporanea è al centro di “Obra” collettiva che vede in mostra i lavori di sette artisti spagnoli fino al 25 maggio presso A+B Gallery di Brescia.
Alle pareti, ad esempio, c'è l’opera AKS1 di Elena Alonso, che crea un portale di accesso alla mostra, con regole ben precise, come nel pinball appunto, dove la la sfera d’acciaio colpisce più o meno casualmente gli ostacoli apportando bonus al giocatore.
In esposizione poi ci sono anche Antonio Ballester Moreno, con immagini che richiamano geometrie semplici,
Julia Huete, che coniuga il linguaggio letterario e poetico con quello plastico, Guillermo Pfaff, con il suo astrattismo, e Kiko Pérez, che parte dalla carta e combina carte sovrapposte, legno, forme geometriche di collage e pittura organica.
Fra i protagonisti di Obra poi ci sono anche i dipinti di Miguel Marina, con la stratificazione di vari livelli cromatici, e i lavori di José Díaz, che ruotano attorno all’idea di città tecnologica e all’esperienza urbana, soprattutto legati ai locali notturni e la metropolitana, collegando questi ambienti alle modalità di esperienza virtuale e di realtà simulata nei videogiochi.
Ed ecco che anche qui riemerge il concetto del pinball, come gioco spesso associato a mondi fantascientifici, ma anche nelle traiettorie della sfera d’acciaio, con un percorso intrecciato di rimbalzi, suggerendo un’espansione della visione della realtà stessa.