In Regno Unito la moria dei pub, sedi di gioco, che chiedono interventi al governo
La crisi diffusa e l'aumento delle imposizioni sta provocando la morìa dei pub in Gran Bretagna, che rappresenta una tradizionale casa per l'intrattenimento.
Scritto da Vincenzo Giacometti
I pub britannici continuano a chiudere a un ritmo allarmante: con i numeri che parlano di altri 383 locali che hanno abbassato le saracinesche nella prima metà del 2023, rispetto (e in aggiunta) ai 386 dell’intero 2022.
La statistica, piuttosto impietosa, ha portato alla stesura di una lettera firmata da oltre 200 importanti leader del settore alberghiero, che è stata appena inviata al Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt, chiedendogli di non imporre la proposta di aumento delle tariffe commerciali l'anno prossimo, pena la scomparsa di questo tipo di attività.
I pub, come noto, sono il luogo principale per le macchine di categoria C e altre macchine da intrattenimento a gettoni, con la chiusura di questi locali che ha quindi un impatto diretto e non banale anche sull'industria britannica del gioco.
Tra i firmatari della lettere c’è anche il famoso chef Tom Kerridge, che ha dichiarato al Daily Telegraph: “Il settore dell’ospitalità ha subito un duro colpo negli ultimi anni. La dura realtà per molte aziende è che con l'aumento dei costi e le sfide continue, il tempo stringe e senza ulteriore sostegno da parte del governo, chiuderanno i battenti. Senza un'azione concreta, vedremo continue chiusure di sedi, perdite di posti di lavoro e investimenti annullati che danneggeranno le nostre strade principali e le comunità in ogni parte del Paese”.