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Le Tellier: ‘Sono curioso di vedere cosa realizzerà l'intelligenza artificiale’

03 giugno 2024 - 12:12

Lo scrittore francese Hervé Le Tellier indaga sul tema del doppio già cavalcato nella letteratura. Un argomento che probabilmente diventerà ancora più centrale con l'intelligenza artificiale.

Scritto da Anna Maria Rengo
@ Pagina facebook di Hervé Le Tellier

@ Pagina facebook di Hervé Le Tellier

Impossibile restare indifferenti, quando si ha tra le mani un'opera di Hervé Le Tellier. I libri dello scrittore francese tengono infatti avvinto il lettore per le loro trame avvincenti, sia quando pescano nel vissuto personale che quando danno libero sfogo alla fantasia, ma soprattutto lo portano a interrogarsi sui tanti perché dell'essere, individuale e collettivo. E forse sono proprio questi perché, anche e soprattutto se senza risposta, che scavano e trovano posto nella testa del lettore.

Per esempio dopo aver letto “L'anomalia”, con il quale Le Tellier ha vinto il premio Goncourt nel 2020: un libro sorprendente, imprevedibile e dalle diverse chiavi di lettura, libro dove si sfidano logica, filosofia, religione, scienza.

Ma chi vince, infine, nel libro e nella vita? Lo chiediamo allo scrittore francese.

“Alla fine, la logica (che è una scienza) trionfa sempre, contro tutte le filosofie e le religioni. Da quando Euclide e Aristotele l'hanno fondata, molte credenze sono morte. La logica non ha fatto altro che affermarsi e svilupparsi.”

Il tema del “doppio” è stato cavalcato numerose volte nella letteratura e probabilmente diventerà ancora più centrale con l'intelligenza artificiale. Lei la teme o attende impaziente che esplichi tutte le sue potenzialità?

“Sono curioso, ovviamente, di vedere cosa riuscirà a realizzare l'intelligenza artificiale, ma un po' come qualcuno che vede un pianeta errante sfrecciare verso la Terra in una bella rotta di collisione e vuole davvero osservare il risultato. Ho paura che quando ci colpirà, con tutto il suo 'potenziale', l'intelligenza artificiale deciderà che non ha niente a che fare con noi.”

A fronte di un impetuoso sviluppo tecnologico e scientifico l'umanità si trova ancora a risolvere i suoi conflitti ricorrendo alla guerra ed è alle prese con problemi come il riscaldamento globale. Lei pensa che questa linea evolutiva dell'uomo, che potrebbe sembrare contraddittoria, fosse davvero l'unica possibile?

“Non lo so. Nulla è stato deciso, senza dubbio. C'è del potenziale nella storia. Ma a volte credo che la nostra natura profonda faccia del conflitto la nostra modalità di arbitrato preferita e che la logica del dominio sia forte in questa specie di primati.”

Lei è membro dell'Oulipo (acronimo del francese Ouvroir de Littérature Potentielle, ovvero "officina di letteratura potenziale"), un gruppo non ristretto di scrittori e matematici di lingua francese che mira a creare opere usando, tra le altre, le tecniche della scrittura vincolata detta anche a restrizione. Come mai ha scelto di aderire a questo gruppo e quali sono le difficoltà e potenzialità di scrivere in maniera vincolata?

“Non ho ancora scelto. Diciamo che quando sono stato persuaso a unirmi a loro ero felice di esserlo (non si può chiedere di entrare nel gruppo altrimenti non si potrà mai entrare, appunto). Scrivere sotto costrizione, sotto costrizioni, significa scegliere di non credere nella virtù della prima stesura ma nell'interesse della sovrastruttura, delle istruzioni, del processo, addirittura di andare altrove, nei luoghi della finzione e della lingua inaspettata.”

Scrivere in maniera vincolata è, in un certo senso, anche una forma di gioco. Le è mai capitato di occuparsi di gioco con vincita in denaro nelle sue opere?

“No mai. Nel gioco d'azzardo c'è bisogno di possibilità, per l'emozione, dal poker alla roulette. All'Oulipo non piace molto il caso.”

Infine: ci dice qualcosa sul suo nuovo libro?

“È appena uscito. È la storia vera di un giovane combattente della resistenza del villaggio dove ho la mia seconda casa, fuori Parigi. È nato nel 1924, è morto nel 1944 e ho deciso di raccontare la sua vita. Si intitola  Le nom sur le mur, perché il suo nome era scritto nell'intonaco della facciata.”

 

LUI CHI E'?! - Hervé Le Tellier (Parigi, 21 aprile 1957) è uno scrittore, poeta e linguista francese, membro dell'Oulipo. Nato a Parigi, Le Tellier ha iniziato la sua carriera come giornalista scientifico, e si è unito Oulipo nel 1992. Come autore, è venuto all'attenzione generale nel 1998, con la pubblicazione in Francia del suo libro Les amnésiques n'ont rien vécu d'inoubliable, una raccolta di mille frasi molto brevi tutte inizia con ‘'Je pense que'’ (credo che). Il suo romanzo Le voleur de nostalgie è un omaggio allo scrittore italiano Italo Calvino. Egli è anche uno dei Papous dans la tête, sulla stazione radio francese culturale France Culture. È anche l'autore di un biglietto quotidiano nel giornale ‘'Le Monde'’, su internet. Hervé Le Tellier è anche uno dei fondatori dell'"associazione degli Amici di Jean-Baptiste Botul" (Association des Amis de Jean-Baptiste Botul, o A2JB2), pnte che cura la raccolta e la pubblicazione degli scritti di Botul.

 

 

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