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Luca Ricci e il gioco serio dello scrivere

19 marzo 2022 - 08:37

Lo scrittore pisano presenta la sua ultima opera Gli invernali e sottolinea la sua predilezione per i libri che non solo fanno riflettere, ma che riflettono su se stessi.

Scritto da Anna Maria Rengo
Luca Ricci e il gioco serio dello scrivere

Un libro per l'inverno? Un libro sull'inverno? In realtà, l'ultimo libro di Luca Ricci, "Gli invernali" (edito da La nave di Teseo), è molto di più. È il terzo tassello di una quadrilogia delle stagioni che lo scrittore e drammaturgo pisano ha avviato ormai qualche anno fa e che sicuramente va oltre un semplice e immediato accostamento meteorologico.

Da dove è nata questa idea e in che modo ha accostato, se lo ha fatto, i temi affrontati alle stagioni?
"È una quadrilogia atipica, nel senso che non ha la classica linea orizzontale di sviluppo con gli stessi personaggi e la stessa situazione, ma declina macro temi con personaggi e situazioni diverse. Questi macro temi possiamo riassumerli così: amore, disamore, terziario culturale, Roma e sentimento del tempo. Lavoro sulla variazione e non sulla serialità, e a orientare tutto chiaramente ci sono le quattro stagioni, nella titolazione con l'aggettivo sostantivato".

Nelle sue opere, anche in questa, tratta spesso il tema dello scrivere o, ne Gli invernali anche del mondo del terziario culturale che ha appena citato. Che cosa ne pensa dell'attuale panorama letterario italiano? Tutti possono scrivere, secondo lei?
"Gli invernali parla molto della scrittura e tutti i personaggi principali lavorano in ambito culturale e nella filiera editoriale: mi piacciono i libri che non solo fanno riflettere, ma che riflettono su se stessi. La letteratura sta bene, mancano i lettori. Escono diversi bei libri che rischiano di non essere letti".

Nella sua vasta produzione letteraria lei ha spesso prediletto la forma del racconto. Da dove nasce questa preferenza e quali sono le insidie e le potenzialità di questo genere?
"Il racconto, a differenza del romanzo, cerca il gesto perfetto. E predispone un piano inclinato sia per chi scrive che per chi legge. Chi ama la velocità ama il racconto, e per questo spesso l'ho associato alla musica punk, con quella ritmica sincopata e quei pochi accordi. Se un romanzo è riuscito suscita un dibattito, se un racconto è riuscito lascia senza parole".

La pandemia ha portato tutti, almeno si spera, a porsi delle domande nuove e a cercare strumenti per decifrare la realtà e il proprio modo di porsi a essa. A lei che cosa ha dato e che cosa, invece, ha tolto?
"Mi ha dato molto più tempo del solito per starmene chiuso nel mio studio a scrivere. Avrei preferito scegliere, ma in fin dei conti l'ho fatto senza troppe lagne. Io amo il mio lavoro, adoro scrivere. Vivere è infinitamente più difficile e doloroso".

In che tempi vedrà la luce I primaverili, questo si suppone essere il titolo della sua prossima opera? E a che cosa si ispirerà?
"I primaverili sarà l'ultimo tassello della quadrilogia delle stagioni. Uscirà senz'altro per La nave di Teseo, dobbiamo ancora capire in quale periodo, ma non tra tantissimo tempo. Chiuderà il cerchio di quei macro temi di cui parlavo prima, sarà ancora la storia di uno scrittore a Roma alle prese con le sue ossessioni amorose".

Quanto a ispirazione, il gioco, con o senza vincita in denaro, è mai entrato in una delle sue opere, o nella sua vita? Con quali modalità?
"Il gioco è alla base della pratica letteraria. È un aspetto che va molto più in profondità della singola enunciazione in questo o quel libro. Giocare seriamente, ammoniva Italo Calvino. Ed è proprio quello scrivere, in fondo: un gioco serio".

LUI CHI E'?! - Luca Ricci è nato a Pisa nel 1974 e vive a Roma. Ha scritto L'amore e altre forme d'odio (2006, Premio Chiara, nuova edizione La nave di Teseo, 2020), La persecuzione del rigorista (2008), Come scrivere un best seller in 57 giorni (2009), Mabel dice sì (2012), Fantasmi dell'aldiquà (2014), I difetti fondamentali (2017). Per La nave di Teseo ha pubblicato Gli autunnali (2018), Trascurate Milano (2018), Gli estivi (2020) e Gli invernali (2021). I suoi libri sono tradotti in diverse lingue straniere.

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