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Mastrini, la musica e il gioco semplice della vita

27 aprile 2024 - 08:21

Il pianista e compositore Maurizio Mastrini, reduce da un tour mondiale per presentare il suo album “Baci”, spiega la sua filosofia esistenziale, basata sulla valorizzazione delle piccole cose e sulle emozioni.

Scritto da Amr
Maurizio Mastrini - Maestro pianoforte.png

La felicità è nelle piccole cose, nella semplicità. Questa la filosofia, che diventa espressione musicale, di Maurizio Mastrini, pianista e compositore che in questi mesi ha portato in ottanta sale da concerto di tutto il mondo il suo ultimo album “Baci”, incantando tutte le platee con le sue melodie dolci, ma anche virtuosistiche, divertenti e sorprendenti.

Lo incontriamo a Terni, ospite dell'Associazione Araba Fenice, per parlare appunto della sua “avventura” a suon, è proprio il caso di dire, di baci, e del pubblico che ha incontrato: è lo stesso un po' ovunque o cambia?

“Baci, album nato per l'evento del centenario della nascita dei Baci della Perugina (azienda umbra che ha coinvolto giovani talenti locali – Mastrini è di Panicale in provincia di Perugia - per festeggiare il primo secondo di vita del suo cioccolatino più famoso Ndr), è stato un successo inaspettato, anche in termini di vendite e di visualizzazioni, e traduce in realtà un sogno che ho avuto. Quanto al pubblico, esso è fatto di persone, ciascuna con una sua anima, e dunque è ovvio che in giro per il mondo abbia varie caratterizzazioni, causate anche dal luogo dove queste persone si trovano, dai loro usi e costumi. Per esempio una volta ho suonato in Ghana, in un teatro gremito di 3mila persone, e al primo passaggio tecnico sentii un boato... sembrava una ola da stadio, un modo davvero caloroso da accogliermi. Invece, ero al Festival paganiniano in Liguria, il pubblico era inizialmente molto diffidente. Quello, appunto, era un festival di musica classica e la gente si è trovato di fronte un pianista con le treccine, vestito in modo colorato, scalzo: all'inizio non è stato semplicissimo ma dopo il primo blocco di composizioni si è lasciata andare. C'erano due signori anziani in prima fila, all'inizio applaudivano a malapena, ma alla fine sono stati i primi ad acquistare i Cd. Riuscire a conquistare queste figure che parevano inconquistabili è molto bello! Per me la retribuzione più importante non è quella monetaria ma la gente che mi viene a salutare con le lacrime agli occhi e questo avviene un po' ovunque, anche nelle location dove ho delle limitazioni nel raccontare a causa della lingua, come in Vietnam.”

Quale messaggio ha voluto lanciare con Baci?

“Io sono persona che ha una filosofia di vita estremamente semplice, nella semplicità trovo la grande ricchezza dell'affetto, dell'amicizia, del rispetto, del dialogo, della condivisione delle emozioni. Il disco Baci è un continuo dialogo con il pubblico e contiene alcuni brani estremamente intimi e altri un po' burloni come la Giga Figa, il tutto sempre con una grande dose di emozioni perchè sono quelle che arrivano al pubblico.”

In questo periodo sta lavorando a un nuovo album, ci può anticipare qualcosa?

“Posso anticipare che lo registrerò in Kazakistan, con l'Orchesta di Stato kazaka, e che conterrà sei inediti. I primi feedback sono positivi e spero che l'entusiasmo che mi trasmettono i miei collaboratori sarà contagioso. È la prima volta che vado in Kagakistan, e proprio dalla capitale Astana partirà il tour che porterà il nome dell'album, e che ora non posso dire!”

Lei viene chiamato il maestro scalzo e chi ha avuto la fortuna di vederla esibire dal vivo ha capito perché. Ma perché si esibisce scalzo?

“Per un aspetto tecnico importante: il suono del pianoforte lo si dosa con l'utilizzo dei pedali, specie quello di sinistra e per avere la massima sensibilità meccanicamente c'è bisogno di avere un contatto diretto. Quando ho lavorato con Luis Bacalov mi raccontò che anche la pianista Martha Argerich, sua carissima amica, quando suona non ha le suole sotto le scarpe.”

Lei che rapporto ha con la musica classica e con quella invece cosiddetta leggera?

“Io vengo dalla musica classica e ho un rapporto bellissimo con essa. Sono un pianista contemporaneo che fa musica pop con uno strumento classico, poi nei miei brani metto sempre un po' di virtuosismo, un po' di ricerca anche scenografica legata alla tecnica. Non so dove mi posso collocare, credo di rappresentare uno stile abbastanza originale.”

Lei sembra una persona molto eterea e romantica, che rapporto ha con passatempi più terreni come per esempio il gioco?

“Con il denaro ho un rapporto di assoluta non considerazione. Faccio una vita semplice e vivo di cose semplici, mi immagino un mondo dove la moneta di scambio possa essere il sorriso e il dialogo. Ciò detto, sono appassionatissimo del Perugia Calcio e vivo la vita come se fosse un gioco: trovo piacere nel raccogliere le erbe spontanee, nello stare con i miei figli, nel raccogliere la legna, uno sforzo che trovo piacevolissimo se penso che sono energie spese che vanno a beneficiare la mia famiglia.”

Ascolta la Giga Figa di Maurizio Mastrini

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