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Matthew Lee, il principe del rock’n’roll

10 maggio 2025 - 11:13

Matthew Lee, l’artista che accende il palco con i suoi virtuosismi al pianoforte, si racconta spaziando tra rock’n’roll e videogiochi.

Scritto da Daniele Duso
© Matthew Lee - Pagina Facebook ufficiale - Foto di Domenico Stratos

© Matthew Lee - Pagina Facebook ufficiale - Foto di Domenico Stratos

Virtuoso del pianoforte, performer instancabile, artista poliedrico capace di unire la tradizione del rock’n’roll con uno stile personale e modernissimo, Matthew Lee (al secolo Matteo Orizi) è uno dei talenti più eclettici della scena musicale italiana e internazionale.

Nato a Pesaro nel 1982, ha iniziato a suonare il pianoforte a soli sei anni, per poi diplomarsi al Conservatorio Rossini. Ma il rigore accademico non ha mai imbrigliato il suo spirito ribelle: è con l’energia travolgente delle sue esibizioni dal vivo che Matthew si è fatto conoscere e amare dal grande pubblico. Con alle spalle oltre 1.000 concerti in tutto il mondo, da Londra a Parigi, da Tokyo a New York, Lee ha calcato palchi prestigiosi come quello del Blue Note di Milano e del Montreux Jazz Festival, affiancando artisti del calibro di Zucchero, Paolo Belli e Jeff Beck.

Il suo album “Pianoman”, così come il più recente “Rock & Love”, hanno conquistato critica e pubblico, confermando la sua capacità di rinnovare con gusto e carisma un genere classico come il rock’n’roll. Chi si aspettava che Matthew Lee fosse anche un grande appassionato di videogame, un mondo che dimostra di conoscere davvero molto bene?

Ma andiamo con ordine, compiendo assieme a Matthew Lee un viaggio tra musica e gioco, tra note e pixel, sempre all’insegna della passione autentica e del divertimento senza filtri.

La sua energia sul palco è contagiosa e unica, e fa subito nascere spontanea la prima domanda: da dove trae ispirazione per le sue performance, così energiche, così vivaci?

“Diciamo che sul palco ho davvero pochi filtri e mi diverto veramente, non prendo ispirazione da qualcuno in particolare, semplicemente mi diverto, spesso improvviso... sono veramente fatto così.”

Come è il suo rapporto con il pubblico durante un concerto?

“Molto stretto, mi piace che le persone mi siano vicine il più possibile e che escano dallo show sapendo di avermi conosciuto personalmente, perché durante i miei concerti racconto la mia vita, le difficoltà e i successi, questo mestiere è una montagna russa continua.”

Il suo stile musicale è un mix affascinante di tanti generi diversi. Ci sono artisti o periodi musicali che hanno influenzato particolarmente il suo modo di suonare e di interpretare i brani?

“Di sicuro amo i giganti del rock'n'roll come Little Richard, Elvis, Jerry Lee Lewis ma mi piacciono anche personaggi trasversali e stravaganti come Liberace, poi per un periodo ho ascoltato tutto di Richard Clayderman, Morricone e molti altri insieme alla musica classica...”

Vivendo spesso in tour e viaggiando molto, c'è un luogo o un'esperienza particolare che l'ha particolarmente segnata o ispirata a livello personale o artistico?

“Amo viaggiare, in generale (solo in questo mese di maggio Matthew Lee sarà in scena dal Qatar a Piacenza, da Lugano a Roma, più avanti lo aspettano in Lettonia e in Finlandia, Ndr). Mi piace la vita da tour, conoscere gente, gli orari sballati, stare con la crew e tutto quello che ruota intorno agli show. Non ho un posto preferito onestamente, tutti i Paesi dove sono stato hanno lasciato qualcosa dentro di me, qualcosa che mi ha formato e mi ha fatto arrivare a essere il Matthew di oggi.”

Musica e gioco sono ambiti molto vicini, parlando di quest'ultimo che esperienza ha lei con il mondo del divertimento ludico?

Mi sono sempre piaciuti i videogiochi: non c'era Natale senza una console o un videogioco quando ero piccolo, ancora oggi devo dire che non me la cavo male, mi rilassa.”

C'è qualche gioco che l'ha colpita o a cui è particolarmente legato e magari qualche aneddoto legato a questo?

“Ho sempre giocato a videogame, tanti anni fa c'erano giochi come Monkey Island, poi il tutto si è evoluto e sono arrivati a casa mia giochi con grafiche pazzesche come Hitman, Hogwarts Legacy, Sniper Elite, Days Gone. Sono un grande fan della saga di Assassin's Creed, quando ne esce uno nuovo sono il primo ad averlo. Mi piacciono le ambientazioni e le grafiche perfette: sicuramente è arte anche quella del videogame.”

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