Un ponte tra due paesi assai distanti geograficamente, ma accomunati dalla passione per la musica. Dopo la partecipazione a Torino all'Eurovision Song Contest 2022, dove hanno rappresentato la Georgia con il brano Lock Me In, i Circus Mircus, gruppo musicale formato a Tbilisi nel 2020 raccontano a Gioco News la loro esperienza e i loro ricordi del capoluogo piemontese.
Lo fanno ovviamente a modo loro, ossia nello stesso modo scherzoso con il quale si erano presentati sul palco del Pala Alpitour, quando avevano divertito e stupito con i loro abiti sgargianti e, soprattutto, con i loro occhiali, barbe finte e cappelli a coprire i loro volti, visto che dell'anonimato avevano fatto una delle loro carte vincenti, asserendo dunque di chiamarsi Ludwig Ramírez (Shota Darakhvelidze), Igor Von Lichtenstein (Nika Kocharov), Bavonc Gevorkyan (Sandro Sulakvelidze) e Iago Waitman (Archil Sulakvelidze).
Comunque, ecco qua cosa ci dice l'eclettico e colorato quartetto in merito alla trasferta italiana dello scorso anno.
“È stato bello, ci siamo divertiti molto. In realtà tutte le nostre interviste, i servizi fotografici e le prove sono stati divertenti. Non tanto le semifinali... volevamo il secondo posto ma non ci siamo qualificati per le finali! Quanto all'Italia e a Torino, non c'è stato molto tempo per esplorarle in modo decente ma comunque siamo stati nei musei e abbiamo mangiato benissimo al ristorante Scannabue. Nel complesso, tutto buono, certo, sarebbe stato meglio se fossimo stati turisti!”
Il tono della conversazione diventa purtroppo, e inevitabilmente, più cupo, al momento di ricordare quei giorni di maggio dello scorso anno. Allora, e purtroppo ancora oggi, era in corso l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Come cittadini di un'ex repubblica sovietica, come vivete questa situazione e cosa vi augurate per l'Ucraina e per la Georgia?
“Prima di tutto abbiamo vissuto la stessa cosa nel 2008 e il nostro paese sta vivendo l'aggressione russa da più di duecento anni. Non c'è molto da dire su questo se non che sosteniamo gli ucraini e la loro vittoria totale in questa guerra, perché non è solo la loro battaglia, è anche la nostra e l'intero mondo libero dovrebbe sentirsi allo stesso modo. Slava Ukraïni! (Gloria all'Ucraina!, il saluto nazionale ucraino).”
Passando ad argomento ben più leggero, toglieteci una curiosità. È vero che avete deciso di rimanere anonimi e di esibirvi sotto pseudonimi? Per quale motivo e come avete fatto a mantenere l'anonimato?
“Sì, all'inizio, pensavamo e pensiamo ancora che le identità non contino, è la musica che conta. Ma nascondere le nostre identità non ha funzionato, siamo troppo pigri per questo! Quindi la prima cosa che abbiamo fatto quando siamo tornati in Georgia è stata di dire chi siamo, al nostro primo spettacolo!”
Come vi siete conosciuti e come siete arrivati a formare una band?
“Ci conosciamo da un bel po' di tempo, alcuni di noi da quando siamo nati e durante la pandemia, quando non avevamo niente da fare abbiamo provato a registrare qualcosa ed è così che è iniziato Circus Mircus...”
Quali sono i vostri prossimi progetti professionali? Avete in programma o intenzione di tornare in Italia?
“Ci piacerebbe tornare in Italia... dunque, lo dico agli organizzatori di concerti che sono lì da voi: contattate il nostro manager Koka! Pubblicheremo i singoli non appena li scriveremo di nuovo, ma mentiremo se dicessimo che è arrivo un album.”
Che importanza date al gioco, in tutte le sue forme, nella vostra vita e attività artistica, tanto più che il vostro gruppo ha il nome di un circo?
“Noi siamo Circus, non Gamblers o Gamers!”
Una domanda per finire questa intervista che stiamo conducendo sulla chat del vostro gruppo: siete un quartetto, a chi attribuisco le risposte e quello che mi state per dare è il nome vero o lo pseudonimo?
“Veramente volevamo rispondere tutti assieme, ma siccome gli altri sono pigri *** ho fatto tutto da solo! Sono io, l'unico e solo Bavonc Gevorkyan.”