Sagi Rei (musicista): 'Da hobby a lavoro, un salto naturale'
Sagi Rei, ospite della serata conclusiva della rassegna Jazz Royale al Casinò di Campione d'Italia, racconta il percorso che sin da bambino l'ha portato a vivere di note.
Scritto da Anna Maria Rengo
Foto prelevata dal profilo Instagram di Sagi Rei
Fare per mestiere quello che più piace e che si sente proprio. Chissà quante sono le persone che possono dire di avere questa fortuna. Certamente, è quanto ammette il musicista israeliano naturalizzato italiano Sagi Rei, ospite dell'ultimo degli appuntamenti della rassegna Jazz Royale organizzata dal Casinò di Campione d'Italia in collaborazione con lo storico locale Blue Note di Milano.
Ecco infatti come racconta il suo primo approccio alla musica e la comprensione che essa sarebbe stata il suo lavoro: “Ho seguito la passione per la musica sin da piccolo: in casa ce n'era tanta, a iniziare da mia madre che suonava la fisarmonica. Ho capito che sarebbe stata la mia strada quando mi sono reso conto che da hobby stava diventando un lavoro che cresceva sempre di più. Alla fine è stato un salto naturale. Poi è difficile concepire ciò che amiamo come un lavoro, è più un privilegio”.
Lei vive in Italia dai primi anni Novanta. Oggi si sente italiano o israeliano? E comunque, qual è il suo legame con il suo paese d'origine?
“Mi sento italiano a tutti gli effetti, anche se le mie radici hanno avuto un peso importante sulla mia formazione e sulla mia vita. Tuttora una parte dei miei famigliari vive in Israele e quando possibile torno a trovarli.”
Assieme a sua moglie Helena avete scritto alcuni brani del suo ultimo album. Il legame affettivo aiuta la creatività e com'è condividere la stessa passione, in questo caso per la musica?
“Sicuramente il legame affettivo è importante per la conoscenza emotiva forte che si crea e che porta ad amplificare tutto, dalla creatività alle emozioni. La condivisione della stessa passione sicuramente gratifica molto entrambi e ci permette di esprimerci appieno, coinvolgendo maggiormente chi ci ascolta.”
Questa al Salone delle feste di Campione d'Italia è stata la prima volta che si è esibito in un casinò?
“Per me è la stata prima volta in un casinò, infatti non sono un frequentatore. Ma penso che potrei comunque tentare la fortuna!”
Come vede la collaborazione tra il Blue Note e il Casinò Campione e che ha già portato alla realizzazione di questa rassegna jazzistica?
“Il Blue Note è una realtà consolidata, è il tempio della grande musica live internazionale. Sono molto felice di collaborare con loro da anni, quindi quella con il Casinò Campione sarà sicuramente una partnership fortunata.”
Quali sono i suoi prossimi progetti artistici?
“Il prossimo progetto è un disco sia di cover che di inediti con un sound fresco e più attuale. Non vedo l'ora di farvelo sentire, spero per Natale!”