skin

La nuova annata del Nobile di Montepulciano

28 febbraio 2023 - 11:30

Il Consorzio del vino Nobile quest’anno ha presentato l’annata 2020, la Riserva 2019 e i vini destinati a prendere la nuova denominazione di 'Pieve'.

Nobile Montepulciano.jpg

All’anteprima del vino Nobile di Montepulciano 2023 (dal 14 al 20 febbraio), si accede attraverso la bella Fortezza, ricostruita nel cinquecento ad opera del famoso architetto Antonio da Sangallo il Vecchio, della famiglia di Cosimo dei Medici. Colui che nel 1492 a Roma, sotto papa Alessandro VI Borgia, aveva risistemato la fortificazione di Castel Sant’Angelo. Un abile progettista nella fortificazione che amava dedicarsi anche all’ideazione e alla costruzione di chiese importanti, come accadde sempre a Montepulciano con quel capolavoro realizzato nel 1518 che è il Tempio di San Biagio, dalla cupola maestosa, che richiama l’immagine della basilica di San Pietro disegnata dal Bramante. In piazza Grande, poi, a pochi metri dalla Fortezza si erge un’altra opera di Sangallo il Vecchio, ossia palazzo Del Monte, oggi palazzo Contucci, dove è possibile anche visitare ed ammirare le splendide cantine medievali.

Non solo calici di Nobile a Montepulciano, ma tanta passione, arte e storia in questo pezzo di paradiso della Val di Chiana, nobile terra in provincia di Siena. Il Consorzio del vino Nobile quest’anno ha presentato l’annata 2020, la Riserva 2019 e i vini destinati a prendere la nuova denominazione di “Pieve”. Su questo progetto oltre 40 cantine si sono impegnate a selezionare partite di vino “atte a divenire Pieve”. Si tratta della declinazione poliziana delle Unità Geografiche Aggiuntive, che permetterà in etichetta l’utilizzazione dei toponimi territoriali delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio locale in epoca tardo romana e longobarda. Un percorso che ha davanti a sé il suo compimento nell’approvazione di un nuovo disciplinare previsto per il 2025 e che sarà incentrato su un vino da Sangiovese in prevalenza con eventuali vitigni complementari solo da varietà di antica coltivazione locale. Sono cinque stelle, per le annate 2020 e 2019, valutate infatti con una “standing ovation” per i livelli qualitativi delle uve poliziane, dal gusto ricco e raffinato. 

Articoli correlati