Al Casinò di Sanremo i ‘Visi di/visi’ di Cattaneo
Mentre il pubblico sta ammirando in sala hall-foyer di Porta Teatro del Casinò gli intensi ed espressivi dipinti dell’esposizione ‘Pietro Pesante-La mia Sanremo’, che rimarrà sino al 3 agosto, due grandi interpreti della canzone italiana ma al contempo apprezzati artisti esporranno nel mese di agosto le loro opere nel Casinò di Sanremo, in collaborazione con l’associazione Itinerando.
Dal 4 al 17 agosto ‘Visi di/visi’ di Ivan Cattaneo e dal 18 al 31 agosto Elisabetta Viviani con ‘Sogni di colore’.
Le mostre saranno a disposizione del pubblico tutti i giorni dalle 15.00 alle 23.00 ad ingresso libero.
IL COMMENTO DI CAMBIASO - “Continuano i nostri eventi culturali anche nella stagione estiva”, sottolinea il consigliere di amministrazione Marco Cambiaso. “Il foyer di Porta Teatro è tornato ad essere una ambita galleria d’arte. Diamo il benvenuto a due grandi interpreti della canzone italiana che sono riusciti a conciliare in maniera splendida musica ed espressione pittorica: Ivan Cattaneo e Elisabetta Viviani.”
CATTANEO SI PRESENTA - “Sin da bambino mi appartavo nel cortile di casa, sotto la pergola dell’osteria dei miei, e dalle riviste degli anni ‘50 e ‘60 incominciavo a ritagliare di tutto , ma soprattutto occhi, bocche, nasi, mani, e mi divertivo con carta, forbice, matita e colla a ricreare volti impossibili, inimmaginabili, dalle espressioni più variegate a volte drammatiche a volte veramente buffe. Ed eccomi qui oggi dopo 39 anni di pittura e musica, con i miei visi di/visi, ovvero io che faccio-facce ! Io che ricompongo a modo mio, attraverso lo scrutare il volto umano come paesaggio più strabiliante e intercambiabile. Il mio intento è sempre stato il catturare, strappare alla vita quotidiana, alla fotografia di riviste patinate, al superbombardamento mediatico, ‘rubare’ dalla vita le facce, gli oggetti e ricollocarli sulla tela a modo mio, facendoli inghiottire, di colore e materia… Imbrattandoli d’arte affinché tutto il mondo ci-vile, mediatico, globalizzato venga ricondotto invece alla magia, alla pittura, alla poesia, allo sberleffo, all’assurdo e all’improbabile visivo! Nella mia pittura ci metto di tutto! E lo voglio ardentemente! Se solo potessi mi ci incollerei pure io su quelle tele, e mi ci vedo tutto inzuppato di vinavil e nell’attesa di asciugarmi per rimanere per sempre legato alla tela, alla storia, alla spasmodica ricerca di un briciolo di non morire, nel nostro drammatico desiderio di rimanere eterni”.