Mathieu van der Poel sarà al via per difendere la sua maglia iridata, ma è destinato a perderla. Il Mondiale di Zurigo è stato infatti designato per un epilogo (quasi) annunciato: la sfida tra i grandi protagonisti delle salite, che dopo anni di difficoltà e magra potranno giocarsi un prestigioso titolo iridato. Occhi puntati su Tadej Pogacar, che ha segnato questo appuntamento con un cerchio rosso, ma non solo: dopo l’uno-due alle Olimpiadi (cronometro e strada), Remco Evenepoel sogna lo stesso bis nei Mondiali per fare la storia. Saranno loro i grandi favoriti per questa prova, con la Svizzera padrona di casa che punterà su un outsider: Marc Hirschi è in grande condizione e proverà a far saltare il banco con un’azione da lontano.
Mondiali ciclismo: il percorso disegnato a Zurigo
Sarà una prova durissima quella che attenderà i corridori nei Mondiali di Zurigo, con 273.9 km da percorrere e un dislivello positivo di 4.300 m. Una tappa di montagna del Tour, di fatto, che inizierà con un tratto soft di 69 km da Winterthur. Dopo questa fase ecco le prime asperità: la salita di Buch am Irchel (4.8 km al 4.2%) e gli strappi di Kyburg e Suessblatz dovrebbero consentire i primi attacchi per i fuggitivi di giornata. Arrivati a Zurigo, si inizierà a percorrere (per sette volte) un circuito lungo 27 km. Tre i punti chiave: le salite di Zurichbergstrasse (1.1 km all’8%, punte al 15%) e Witikon (2.3 km al 5.7%, punte al 9%), prima del tratto vallonato e degli ultimi 6 km ricchi di strappi verso il centro di Zurigo. Molteplici i punti dove attaccare, in un percorso che ricorda vagamente quello di Imola. Allora vinse Julian Alaphilippe, ma Valverde e Roglic si giocarono ampiamente il titolo. Questa volta sarà ancora più dura, per gli attaccanti e/o passisti.
Come arrivano i corridori ai Mondiali di ciclismo
Mathieu van der Poel è il campione del mondo in carica, ma è reduce da una stagione complicata: poche corse e tante prestazioni sottotono, a partire dagli Europei vissuti da comprimario. L’olandese non dovrebbe riuscire a ripetersi anche se, conoscendolo, non va dato per spacciato o per sconfitto. Sono altri i favoriti per questi Mondiali, su tutti un Tadej Pogacar che è in condizione strepitosa. Lo sloveno ha dominato a Montreal, dimostrando di essere pronto per i due grandi obiettivi di fine stagione: i Mondiali e il poker consecutivo al Giro di Lombardia. Il suo grande sfidante si chiama Remco Evenepoel, che nella seconda parte della stagione ha puntato tutto sull’Olimpiade e sui Mondiali: titolo a cronometro e in linea a Parigi, col sogno di ripetersi a Zurigo dopo aver vinto la prova contro il tempo davanti agli azzurri Ganna e Affini. Saranno loro, con ogni probabilità, a giocarsi il titolo e Pogi ha una carta-chiave: Roglic come gregario di lusso e seconda punta, che potrebbe far saltare il banco.
Non ci sarà Jonas Vingegaard, ma la Danimarca ha un potenziale outsider in Skjelmose. Numerosi i corridori che potrebbero attaccare da lontano e/o approfittare dello stallo tra i due favoritissimi: Hindley e O’Connor per l’Australia, Ayuso e Mas per la Spagna, Pidcock (Gran Bretagna), Almeida (Portogallo), Jorgenson (USA), Bardet (Francia) hanno tutti le credenziali per muoversi da lontano o far saltare il banco. Occhio infine allo stallo definitivo, con quei passisti veloci che potrebbero giocarsi il titolo in caso di volata: Hirschi (Svizzera) e Pedersen (Danimarca) i nomi più interessanti, mentre Alaphilippe (Francia) e Gee (Canada) rientrano tra gli indiziati per le fughe da lontano o lontanissimo.
E l’Italia?
Gli azzurri non hanno una grande punta in salita, dunque hanno costruito una squadra tutta d’attacco: Aleotti, Bagioli, Ciccone, Frigo, Rota, Tiberi, Ulissi e Zana avranno il compito di attaccare a ripetizione e inserirsi nelle fughe. Proprio Ciccone, maglia a pois del Tour 2023, sarà il capitano designato. Occhio al giovane Tiberi, che stava disputando un'ottima Vuelta prima di risultare positivo al COVID-19 e ritirarsi, ma per gli azzurri è più probabile un piazzamento di una medaglia o della vittoria. Curiosità: tra i partecipanti c’è anche Rien Schuurhuis, 42enne che gareggia per il Vaticano e potrebbe farsi vedere attaccando da lontano.
Consigli di scommesse
Tutti i pronostici sono focalizzati sul nome di Tadej Pogacar. Lo sloveno vuole vincere questi Mondiali ad ogni costo e solitamente non stecca negli appuntamenti che si è prefissato con tanto impeto e volontà. I tipster di Netwin consigliano di puntare proprio sulla vittoria di Pogacar quotata a 1.60. Potrebbe convenire scommettere anche sulla vittoria di Remco Evenepoel quotata a 6.00, l’altro grande favorito. Capitolo outsider: il nome più intrigante è quello del padrone di casa Marc Hirschi, la cui vittoria è quotata a 20.00. Un corridore che, quando è in condizione, può fare qualsiasi cosa.