Dai Mondiali (2006) ai Mondiali (2026). La Nazionale di calcio italiana, nel momento più difficile della sua storia, si affida ai ragazzi che, 20 anni fa, regalarono il quarto alloro iridato alla causa azzurra. L’Italia, oggi, è senza CT dopo l’esonero di Spalletti e il no di Claudio Ranieri, il quale, ancora una volta, ha scelto di far prevalere il cuore, la Roma, alla ragione e all’ambizione, la Nazionale.
Così la panchina azzurra diventa una corsa tra chi, quel Mondiale in Germania, lo ha vinto da protagonista. Il candidato forte, secondo gli esperti Sisal, è Gennaro Gattuso, reduce dall’esperienza all’Hajduk Spalato, offerto a 2.00.
Ringhio ha accumulato esperienze in tutta Europa, tra Milan, Napoli, Valencia e Marsiglia, tra le altre, e può imprimere ai giocatori quella guerra e quel senso di appartenenza che, oggi, sembra smarrito.
Non è secondo a nessuno, in fatto di garrа e attaccamento alla maglia azzurra, Daniele De Rossi, già nello staff di Roberto Mancini durante la campagna europea del 2021.
L’ex capitano della Roma, in quota a 3.00, non si limiterebbe però all’intensità, ma vorrebbe raggiungere l’obiettivo, ovvero la qualificazione ai Mondiali nordamericani, anche attraverso il gioco.
Il terzo gradino del podio è completato dal “capitano mondiale” Fabio Cannavaro, che fu lui ad alzare sotto il cielo di Berlino la coppa del Mondo, e da Stefano Pioli, in uscita dall’Al Nassr, ma tentato dalla seconda avventura con la Fiorentina.
Entrambi si giocano a 6.00 per occupare la panchina azzurra.
Parte indietro, ma non è da escludere a priori, un ritorno di Roberto Mancini, soprattutto dopo le parole di pentimento dell’ex CT azzurro: il Mancio, offerto a 7.50, potrebbe riallacciare quel discorso con la Nazionale, interrotto nell’estate di due anni fa.