Nostalgia canaglia. Non quella che cantavano Al Bano e Romina nel 1987 ma quella che sta attanagliando Antonio Conte nella sua avventura in Premier league. Il tecnico salentino, attualmente sulla panchina del Tottenham, ancora non ha firmato il prolungamento del contratto che scadrà il prossimo 30 giugno e, inevitabilmente, il suo pensiero vola alla Serie A.
Ma anche le big del campionato italiano guardano all’evoluzione del rapporto tra Conte e gli Spurs. La prima a rivolgere lo sguardo al nord di Londra è la Juventus con un futuro, anche in panchina, tutto da scrivere. Max Allegri, che sostituì proprio Conte alla guida dei bianconeri nel 2014, potrebbe interrompere anzitempo il suo rapporto con la società torinese.
Secondo gli esperti Sisal la storia che si ripete, ma al contrario, con un ritorno alla Continassa dell’ex Ct dell’Italia non è impossibile vista la quota di 6,00. Non solo la Juventus però sta facendo un pensiero su Antonio Conte il quale non ha mai nascosto un interesse nei confronti del giallorosso: “Oggi non ci sono le condizioni ma un giorno allenerò la Roma”.
Parlava così, nel 2019, l’attuale tecnico del Tottenham e chissà che, in estate, queste condizioni non possano esserci. Vero è che José Mourinho ha ancora un contratto con i capitolini fino al 2024 ma molto dipenderà da come si concluderà la stagione di Dybala e compagni. L’avverarsi della profezia di Conte si gioca a 9,00.
Il Tottenham è impegnato in Champions League contro il Milan. E chissà che i rossoneri, oggi avversari, non possano diventare la prossima squadra del tecnico nativo di Lecce. Dire addio a Stefano Pioli, allenatore che ha riportato lo scudetto a Milanello, non sarebbe semplice ma certo è che un profilo come quello del tecnico degli Spurs metterebbe tutti d’accordo. Ad oggi il Milan, tra le formazioni italiane, è quello che parte più indietro visto che il suo arrivo in rossonero pagherebbe 12 volte la posta. Antonio Conte, tornando in Italia, andrebbe a caccia di due record prestigiosi: agganciare Fabio Capello sul podio dei tecnici pluriscudettati a quota 5 e, se dovesse compiere l’impresa con Roma o Milan, diventare il primo allenatore a vincere il tricolore con tre squadre diverse.