Nelle scuole superiori di Pordenone arriva il gioco gender "Free to choose".
L'iniziativa fa parte del progetto europeo “Change. Pathways to prevent and combat gender-based violence”, patrocinato anche dalla regione Friuli Venezia Giulia, che sul proprio sito indica che obiettivo dell'operazione è "promuovere un cambiamento culturale attraverso strumenti innovativi di orientamento scolastico e professionale, che favoriscano il riconoscimento e il superamento degli stereotipi di genere che ancora condizionano ragazze e ragazzi nella scelta del proprio percorso formativo e nella costruzione di quello lavorativo."
Per ora sono coinvolti tre istituti superiori, l'Isis Flora, l'Isis Mattiussi-Pertini e l'Isis Zanussi, tutti in provincia di Pordenone, per un totale di 280 ragazzi tra i 16 e i 17 anni.
Inevitabili le polemiche sollevate da associazioni che difendono la tradizione e la famiglia, che parlano di operazione che promuove l'ideologia gender facendo intendere ai ragazzi che "non ci sono lavori da uomo o da donna specificatamente ma al contrario che chiunque può fare tutto."
Un ruolo importante nel game, infatti, lo ha il “master” che guida il gioco arrivando a sostenere queste tesi e magari incoraggiando qualsiasi inclinazione o suggerimento dei ragazzi, "senza reale distinzione", sostiene l'associazione Pro vita e famiglia, "fra ciò che è realmente fattibile e ciò che non lo è."
Spiega invece il portale LanuovaBq.it, che "nel gioco ogni partecipante è un supereroe che deve costruire il proprio profilo personale per poi trovare lavoro. Le trappole da evitare lungo questo percorso sono i cosiddetti stereotipi di genere in ambito professionale, insomma l'idea che alcuni lavori sono più da donna che da uomo e viceversa. L'intento è chiaramente ideologico perchè si giudicano negativamente quelle peculiarità arricchenti di ciascun sesso in campo professionale, quelle inclinazioni naturali proprie di ciascun sesso che portano buona parte degli uomini a ricoprire alcuni incarichi e buona parte delle donne a ricoprirne altri."
La partnership del progetto, nato, come accennato, a livello europeo, è composta da dieci organizzazioni pubbliche e private di cinque Paesi: Italia, Spagna, Portogallo Cipro e Slovenia. Queste le organizzazioni: Cooperativa sociale Itaca, capofila di progetto; Ires Fvg, Regione Friuli Venezia Giulia, Assessorato al lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università – IT; Università di Modena e Reggio Emilia; Università di Valencia; Opcionate; Apload; Mediterranean Institute of Gender Studies; Mcbit; Zavod Nefiks.
Partner associati sono: Fidapa - Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari Pn ; Javni zavod Mladi zmaji, Ljubljana (rete di spazi che offre ai giovani luoghi per essere attivi e creativi); Legacoop Fvg, Udine (Associazione di cooperative della Regione Fvg); Playres, Modena (Associazione culturale per la divulgazione e ricerca sul gioco e la teoria dei giochi); Ric Bela krajina Črnomelj (Centro di informazione e promozione turistica e imprenditoriale).