Giornata del videogioco, un settore culturale che supera cinema e musica

Perché la Giornata mondiale del videogame si celebri il 12 settembre, al momento, rimane un mistero. L'origine di questa "ricorrenza" è avvolta nel mistero, ma vero è che, da alcuni anni, anche Playstation e Xbox hanno cominciato a festeggiare la giornata ricordandola, in particolare sui social. Una giornata, quella che si "celebra" domenica prossima, diversa dalla Giornata del gamer, festeggiata a fine agosto, ma meno conosciuta.

D'altronde il videogame ormai fa ormai parte di diritto della nostra cultura; non è più solo una forma di intrattenimento, ma sempre più spesso un progetto complesso che mette assieme concetti e mondi differenti, invitando anche alla riflessione, alla stregua di altre produzioni artistiche. Troviamo videogame anche nelle scuole e nei musei, come nelle biblioteche. Ma li troviamo anche all'interno delle aziende più progressiste e in molte società sportive (basti pensare ai motorsport, ma anche al ciclismo, dove i videogame vengono usati negli allenamenti), come anche in cliniche e ospiedali, dove diventano utili strumenti di cura e riabilitazione (sia motoria che psichica).

L'industria del videogame ha un fatturato che da anni registra una crescita costante, e che ha superato di gran lunga quello del cinema. Nello scorso 2020, aiutata dalla pandemia, l'industria mondiale dei videogiochi ha superato i 159 miliardi di dollari di fatturato, con il cinema che si è fermato a 100 miliardi di dollari.