“Un posto dove le persone possono andare a rilassarsi, distendersi, decomprimersi e uscire con gli altri.” Così Joseph Desroches, un veterano della Guardia nazionale dell'Esercito degli Stati Uniti, parla di una delle iniziative che puntano a fornire accoglienza, e assistenza, ai veterani americani tramite il gaming competitivo.
Per Desroches, ad esempio, tutto è nato da un post su Facebook in cui il Wilson-Thompson American Legion Post 185 di Feeding Hills, Massachusetts, annunciava che stava allestendo un'area di gioco all'interno del post e stava cercando donazioni di giochi. E racconta della risposta di Stack Up, organizzazione no-profit che "ci ha inviato l'ultimo sistema Xbox e un'intera manciata di giochi. Anche alcuni accessori. Sono stati molto veloci a dare una mano", racconta Desroches. La stessa Stack Up ha regalato quattro Pc da gioco all'American Legion Post 46 di Culver City, in California, contribuendo ad avviare una lega di esports.
Anche in Oklahoma è di recente nata un’esperienza simile, all'American Legion Post 58 di Guthrie, che ha recentemente aperto una sala da gioco "Bunker 58" con quattro Pc costruiti su misura in collaborazione con l’organizzazione Regiment Gaming. Anche l’associazione esportiva Regiment Gaming, attraverso il gioco competitivo, si pone l’obiettivo di unire i veterani con lo spirito di cameratismo, mentre il gioco li mette in contatto in tempo reale con persone che comprendono le difficoltà della transizione dalla vita militare a quella civile. Sempre in collaborazione con l’American Legion, storica organizzazione di veterani delle forze militari statunitensi che hanno prestato servizio in tempo di guerra (è stata fondata nel 1919 dai soldati di ritorno dalla Francia al termine della prima guerra mondiale, fonte Wikipedia).
Si tratta di tre esperienze, ma non sono certo le uniche, negli Usa, che si concentrano sul miglioramento del benessere dei veterani e dei membri del servizio militare, e lavorano con l’obiettivo di porre fine agli episodi di suicidio dei veterani.
“Stiamo diventando creativi per raggiungere le nuove generazioni”, spiega il Ceo di Regiment Gaming, Christopher Earl, un orgoglioso veterano e appassionato giocatore, entusiasta del successo della collaborazione con l'American Legion. “Mentre giocano, ridono e si sostengono a vicenda, i veterani hanno varie opportunità di aiuto, dall'apprendimento dei benefici di un ritorno alla vita civile alla scrittura di un curriculum civile.
È ancora Desroches a spiegare che lui gioca "da quando ero piccolo", e che ha giocato anche "durante le operazioni di detenzione a Guantanamo Bay, dove è servito come meccanismo di coping".
Secondo Desroches "il gioco ti dà l'opportunità di connetterti con nuove persone provenienti da tutto il mondo. Penso che sia solo un altro strumento nella cassetta degli attrezzi. Non c'è bisogno di viaggiare per farlo. Puoi sederti, saltare su un gioco, inviare messaggi ad alcune persone. Con il gioco online c'è più facilità di accesso, e si può parlare con persone che la pensano allo stesso modo, rilassarsi, giocare e chattare. E perché no, anche togliersi le cose dal petto, se ne hai bisogno".