"Banana è un gioco clicker in cui fai clic su una banana! In Banana fai clic sulla Banana per guadagnare ancora più banane! Ogni 3 e 18 ore ti cade una banana. Ogni banana è prodotta anche dalla comunità in disaccordo. Vieni a uscire con noi e diventiamo qualcosa di fantastico!"
È così, con una serie di semplici frasi che sembrano quasi prive di senso, che la piattaforma di gioco online Steam presenta quello che è diventato, nelle ultime settimane, il gioco del momento, superando, in quanto a giocatori simultanei, colossi come Elden Ring, Stardew Valley oppure Call of Duty, e avvicinandosi a Gta V Online.
A un primo sguardo appare difficile spiegare il successo di Banana, pubblicato lo scorso 23 aprile su Steam dai developer Pony, Sky, AestheticSpartan, e diventato rapidamente virale sulla piattaforma. Virale nonostante assomigli incredilmente a Egg, il gioco pubblicato nel febbraio scorso da KolbasinoGames (che tuttavia non ha saputo riscuotere lo stesso successo).
Il "gioco" di fatto non ha un gameplay; niente trama, niente personaggi: dopo l'avvio sullo schermo compare una banana sulla quale si può cliccare col puntatore del mouse in modo che, di tanto in tanto, si comincino a ricevere degli oggetti digitali.
Si tratta di oggetti a "tema banana", banane luminose, con gli occhiali, con faccine sorridenti... E tutto quel che si può fare con un editor di immagini. Ma la spiegazione del successo del gioco è tutta qui: gli oggetti digitali che il gioco regala casualmente possono essere molto comuni o molto rari. Ed è soprattutto la rarità di alcune di queste banane che fa scattare qualcosa nella mente dei giocatori, i quali sono arrivati a creare un mercato secondario attorno al videogioco proprio per poter cedere, e acquistare, questi oggetti, meglio se quelli inarrivabili.
Il resto lo fa la legge del mercato (fin che questo dura), ed è così che gli oggetti digitali arrivano a costare da pochi centesimi a diverse decine e centinaia di euro. Una delle banane più rare è stata messa sul mercato (il market interno di Steam) addirittura a 1.400 euro.
Come riporta l'agenzia Ansa, riprendendo l'intervista di uno degli sviluppatori di Banana rilasciata al sito Polygon, "il fine del gioco non era incentivare un vero e proprio mercato delle ricompense: 'Avevamo in mente di permettere agli utenti di giocare ad un titolo gratuito, condividendo i propri oggetti virtuali gratuiti'. Sull'e-commerce digitale di Steam, le vendite delle ricompense rare sono invece aumentate nel corso degli ultimi giorni, spiazzando di fatto i creatori di "Banana".
Vista l'assenza di intrattenimento da parte del gioco (dove effettivamente, come detto, non bisogna far altro che cliccare su una banana immobile), la bananamania si basa, probabilmente, solo sulla speranza di poter ricevere uno di questi oggetti rari, con l'opportunità di rivenderlo ottenendone un guadagno. Senza considerare, tuttavia, che questi oggetti digitali in realtà non valgono quasi niente, e che il rischio reale è solo quello di buttar via un sacco di tempo dietro a una speranza difficilmente realizzabile.
Ovviamente a tutto vantaggio degli sviluppatori, visto che l'enorme successo del gioco (che oggi, 18 giugno, ha superato gli 850mila giocatori nelle ultime 24 ore) pare fruttare loro importanti guadagni grazie alle percentuali sugli oggetti rivenduti.