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'Fortnite è una droga': in Canada parte la class action

12 dicembre 2022 - 11:01

Un giudice canadese dà il via libera alla class action contro il videogioco realizzata da tre genitori secondo i quali “'Fortnite crea dipendenza come la cocaina'.

Scritto da Daniele Duso
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Migliaia di ore di gioco all'anno, centinaia di dollari spesi, e tante ore "perse" dimenticando studio, cura del corpo, alimentazione e sonno. Sono gli elementi sui quali si basa la class action avviata da alcuni genitori canadesi contro il videogame Fortnite, recentemente avallata da un giudice, che ha autorizzato l'azione seguita dallo studio legale canadese Calex Legal.

La class action contro Epic Games, editore del noto videogame sviluppato da People Can Fly, riporta che il gioco free to play (si scarica e si gioca gratuitamente, mentre si pagano solo i contenuti aggiuntivi) avrebbe creato una forte dipendenza nei loro figli, al punto da averli portati a ridurre drasticamente le ore di sonno, ma anche a smettere di lavarsi e di mangiare e studiare.

Sotto accusa, in particolare, c'è una delle tre modalità di gioco di Fortnite, la "Battaglia reale", ossia quella modalità di gioco, in singolo o a squadre, che vede 100 giocatori paracadutati su un’isola e chiamati a lottare per la sopravvivenza, lottando gli uni contro gli altri con armi di vario tipo, fino a rimanere gli unici sopravvissuti nella "Vittoria reale".

Non è la prima volta che un videogioco viene accusato di creare dipendenza, ma questo è sicuramente il primo caso nel quale alcuni genitori arrivano ad avviare un'azione legale sostenendo che Fortnite provocherebbe una dipendenza pari a quella creata da droghe pesanti, come la cocaina e l’eroina.

Epic Games, sino ad ora, ha risposto con una nota, spiegando che il videogioco è dotato di un parental control all’avanguardia che permette ai genitori di supervisionare l’esperienza digitale dei loro figli. "Combatteremo in tribunale perché crediamo che le prove dimostrino l’infondatezza di questa causa", scrive anche l'azienda con sede in Carolina del Nord.

I genitori intanto raccontano ai media che uno dei ragazzi sarebbe arrivato a giocare anche 7.700 ore in meno di due anni (si tratta di 320 giorni interi) e chi, mentre un altro, di soli 10 anni, è arrivato a spendere 600 dollari per acquistare i V-buck, la moneta virtuale spendibile nel mondo di Fortnite.

"Gli effetti della dipendenza da videogiochi, incluso Fortnite, sul cervello dei bambini sono particolarmente dannosi in quanto, quando sono continuamente attaccati alle loro macchine, sviluppano gravi carenze nella loro capacità di integrare l’intero spettro delle emozioni", riportano i genitori nella class action, aggiungendo che "è riconosciuto che l’uso continuo di dispositivi elettronici provoca cambiamenti significativi alla corteccia prefrontale del cervello umano, cambiamenti che colpiscono in particolare i giovani cervelli in via di sviluppo".

L'accusa dei genitori "tocca" anche la scena esportiva che si è sviluppata attorno al gioco di Epic Games: secondo i genitori ricorrenti, infatti, la multinazionale farebbe in modo di tenere i ragazzi legati al gioco attraverso la promessa di premi importanti, tra i quali figura la competizione "Fortnite World Cup", che mette in palio un montepremi di più di 30 milioni di dollari.

Ora che il giudice del Quebec ha autorizzato l’azione legale la causa potrà procedere.

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