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Indagine Youtube: il gaming aiuta Gen Z nel primo lavoro

16 novembre 2023 - 11:49

Secondo i recruiter interpellati nel corso dell'indagine i gamers riescono spesso a trasferire le competenze apprese nel gaming sul posto di lavoro.

Scritto da Dd
Foto di Uriel Soberanes (Unsplash)

Foto di Uriel Soberanes (Unsplash)

Il gaming aiuta i giovani italiani ad acquisire soft skill utili nel mondo del lavoro. A dirlo è un'indagine commissionata da YouTube a Censuswide, sul ruolo del gaming nello sviluppo delle competenze professionali delle nuove generazioni.

L’indagine evidenzia che il 69 percento dei recruiter italiani sarebbe favorevolmente colpito se si menzionasse la passione per il gaming nel proprio Cv o durante il colloquio di lavoro. Non solo, secondo il 52 percento degli stessi il gaming renderebbe addirittura più facile trovare un’occupazione. E ben il 64 percento di dei selezionatori si è dichiarato più propenso ad assumere un appassionato di gaming, capace di parlare delle competenze sviluppate attraverso lo stesso.

L'indagine Censuswide rileva, infatti, come il 64 percento dei recruiter intervistati affermi di aver già lavorato con dei gamers, ritenendo che questi riescano spesso a trasferire le competenze apprese nel gaming sul posto di lavoro.

Nello specifico si tratta di soft skill ritenute comunque molto importanti in una realtà lavorativa, come il pensiero strategico (citato dal 42 percento dei recruiter), il problem solving (39 percento) e l'attitudine a mantenere la calma sotto pressione (36 percento), ritenute doti più probabili da individuare tra chi vanta il gaming come hobby.

Il problem solving (secondo il 41 percento dei recruiter), una buona capacità comunicativa (39 percento), capacità di adattamento (34 percento) e di mantenere la calma anche sotto pressione (34 percento) sono tra le competenze più utili quando si tratta di rendere qualcuno un buon candidato per il loro primo lavoro.

Doti intrinseche in chi si dedica al gaming, secondo gli esperti, poiché in grado di muoversi in circostanze in continuo cambiamento e a rapportarsi in modo efficace con gli altri membri del team di gioco.

Ma la Gen Z è ancora scettica. In base all’indagine condotta da Censuswide per YouTube, il 90 percento dei giovani intervistati (18-26 anni) considera il gioco un hobby (90 percento), il 49 percento afferma di giocare regolarmente, il 40 percento di giocare occasionalmente. E il 40 percento di essi menzionerebbe questa passione nel Cv, in quanto occasione di parlare delle competenze acquisite.

A tal proposito i giovani intervistati sostengono che chi gioca ha fatto proprie doti come pensiero strategico (43 percento), problem solving (37 percento) e capacità di mantenere la calma sotto pressione (33 percento)

Ben il 57 percento concorda sul fatto che fruire di contenuti legati al gaming su YouTube li aiuta a migliorare competenze come il pensiero strategico, la risoluzione dei problemi e il mantenimento della calma sotto pressione. Giochi di strategia, giochi di simulazione aziendale e videogiochi strategici in tempo reale (Rts) emergono tra i 5 principali generi di giochi che aiutano a sviluppare competenze utili in ambito lavorativo, secondo l’indagine di Censuswide.

Ma nonostante questo, solo il 32 percento dei giovani intervistati ritiene che recruiter e datori di lavoro percepiscano il gaming favorevolmente e solo 4 intervistati su 10 menzionerebbe i propri hobby nel proprio curriculum vitae, con l’opportunità di parlare delle skill acquisite. Solo il 22 percento degli intervistati della Gen Z (età 18-26 anni) ritiene che il gaming offra loro maggiori possibilità di sviluppare competenze utili sul posto di lavoro.

Per Ian Storey, direttore di Hays, azienda leader nel settore recruitment: “Le competenze acquisite attraverso il gaming possono essere molto importanti nel mercato del lavoro di oggi. E proprio al gaming è stato riconosciuto il merito di aver contribuito a incoraggiare le persone ad avvicinarsi al settore tecnologico. Gli hackathon, ad esempio, hanno generato un chiaro crossover tra gaming e programmazione. Quando si tratta di includere il gaming come parte del proprio CV, la questione è come renderli pertinenti al lavoro per cui ci si propone o come questi rendono un candidato più interessante come potenziale dipendente.”

Mathew Barr, senior lecturer in Computing Science all'Università di Glasgow, che studia il legame tra gaming e competenze professionali, non si sorprende che i gamer abbiano compreso il legame tra gaming e lavoro: "Il gaming", spiega, "può aiutare a sviluppare importanti capacità occupazionali, come comunicazione, intraprendenza e adattabilità. Un gamer può creare connessioni tra ciò che sta facendo in un videogame e ciò che potrebbe dover fare nel lavoro o nello studio, e sentirsi sicuro di avere gli strumenti a sua disposizione per avere successo, perché ha fatto qualcosa di simile nel proprio videogame preferito.” E aggiunge: “Per decenni ci è stato detto che praticare uno sport di squadra, ad esempio, è una buona cosa. Lo stesso si può dire dei videogiochi di squadra. Infatti, nel mondo digitale il tipo di cooperazione online richiesta dai videogiochi è forse più rilevante che mai".

YouTube e il gaming. I contenuti legati al gaming su YouTube hanno superato 2 trilioni di visualizzazioni totali nel 2022. E a dicembre dello stesso anno hanno attirato sulla piattaforma più di 500 milioni di utenti registrati ogni giorno, per oltre 120 miliardi di ore di visualizzazione (Fonte: YouTube). Numeri a cui hanno contribuito i migliaia di gamer che creano contenuti su tutti i diversi tipi di giochi. Two Players One Console, MikeShowSha, Kenoia, Jenny, Roby, Lyon sono solo alcuni dei principali creator italiani che si dedicano sui propri canali YouTube al gaming. “Milioni di persone", commenta Francesca Mortari, direttrice di YouTube per il Sud Europa "si rivolgono a YouTube per imparare e migliorare, anche nel gaming: secondo la nostra indagine, attraverso il gaming è possibile sviluppare alcune delle competenze più utili nel mondo del lavoro. Sono stata particolarmente felice di scoprire che i recruiter apprezzano ciò che i gamer possono portare in un team di lavoro e in azienda. E non posso che essere orgogliosa del ruolo svolto dai creatori di YouTube in questo percorso di apprendimento, che porta una passione nata offline ad avere un impatto così forte anche online”.

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