La Disney assorbe la Marvel e licenzia il Ceo Perlmutter: 'Ridurre i costi'

Prosegue la campagna di riduzione dei costi e rinnovamento portata avanti dalla Disney.

Dopo la chiusura della divisione sul Metaverso e il taglio di 7.000 posti di lavoro - nel tentativo di risparmiare 5,5 miliardi di dollari di costi e rendere redditizia la sua attività di streaming – a farne le spese è ora Isaac Perlmutter, presidente della Marvel Entertainment, che aveva venduto la Marvel alla Disney nel 2009 per 4 miliardi di dollari.

Perlmutter, 80 anni, è stato informato per telefono che la Marvel Entertainment - una piccola divisione specializzata nell'intrattenimento che supervisionava i prodotti di consumo legati alla Marvel, incluse le edizioni dei fumetti, le licenze per i videogiochi e gli spettacoli - gestita separatamente dai Marvel Studios, era “di troppo” e sarebbe stata suddivisa in unità aziendali Disney più grandi.

Un cambiamento fortemente voluto da Bob Iger, amministratore delegato di The Walt Disney Company e promotore del piano di ristrutturazione, scontratosi con Isaac “Ike” Perlmutter anche a proposito del suo tentativo di far entrare Nelson Peltz nel consiglio di amministrazione della società, spinto con ogni mezzo da agosto a novembre.

Perlmutter poi ha continuato a inimicarsi i vertici aziendali anche nei mesi successivi, annunciando che avrebbe tagliato i costi, rinnovato l'attività di streaming della Disney e che avrebbe agito anche a proposito della pianificazione della successione dell'azienda.

Un inteventismo poco gradito a Bob Iger, che poi ha licenziato anche Rob Steffens, co-presidente della Marvel Entertainment, e John Turitzin, consigliere capo della divisione.
Dan Buckley, presidente della Marvel Entertainment, rimarrà nel board e riferirà a Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios.