La guerra russo-ucraina si sposta anche sulle consolle di videogames
Dalle sanzioni alla produzione di una consolle russa fino all’utilizzo di videogiochi a scopi bellici e di spionaggio, ecco dove si sposta la guerra tra Russia e Ucraina.
Scritto da Gt
Foto GrokAI
La guerra tra Russia e Ucraina ha, purtroppo, compiuto tre anni da quando l’esercito lanciato da Vladimir Putin ha invaso il paese confinante. Ma le azioni “speciali” militari vanno avanti, e proseguono le sanzioni e la nuova edizione della “guerra fredda” in atto, anche tra Ue, Russia, Usa e altri paesi a livello internazionale.
E se vi dicessimo che questo conflitto si è spostato anche sui videogiochi? E, anche qui purtroppo, sia su titoli che sull’hardware che verrebbe addirittura utilizzato per operazioni militari.
Partiamo da quanto ha riportato il Financial Times in queste ore. L’Unione Europea avrebbe proposto di bannare i controller per videogiochi in Russia poiché a quanto pare verrebbero utilizzati per azioni militari.
Sarebbe emerso che la Russia utilizza Steam Deck per controllare alcune torrette militari e a quanto pare i controller delle console verrebbe utilizzati per pilotare droni a scopo militare.
Kaja Kallas (responsabile della Politica Estera dell'UE) fa sapere di essere al lavoro per esaminare "tutti i prodotti elettronici utilizzati a scopo bellico dalla Russia" e in particolare ci sarebbe in arrivo un divieto di vendita di "console per videogiochi e controller, compresi volanti e joystick per simulatori di volo", nonché alcuni sistemi di controllo che potrebbero risultare adatti per pilotare droni.
C'è chi pensa che questo divieto non avrà alcun impatto poiché la Russia si affiderebbe a controller prodotti in Cina e venduti online sul dark web e non a prodotti commerciali reperibili tramite i canali tradizionali.
Per ora il ban è solo una proposta e prima di diventare effettivo deve essere approvato dagli stati membri dell’Unione Europea. Ricordiamo che già dal 2022 PlayStation, Xbox e Nintendo hanno smesso di vendere console in Russia. Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi e se il ban proposto dall'Unione Europea entrerà effettivamente in vigore oppure no.
In stallo la nuova consolle russa
Notizia collegata all’intenzione del governo russo di realizzare una console da gioco proprietaria che, oltre a competere con Xbox e PlayStation, avrebbe permesso alla nazione di circuire l'uscita dal mercato russo dei maggiori produttori di videogiochi. Quindi la risposta alle sanzioni, ma anche alla necessità di avere un prodotto proprio che potrebbe rispondere benissimo all’esigenza di indipendenza economica della nazione diretta da Putin, ma anche di ovviare all’assenza di prodotti per condurre pure operazioni militari.
Ma non sarebbe così facile competere con PlayStation e Xbox e la Russia ha ammesso che sarà molto difficile se non impossibile fare qualcosa del genere. L'iniziativa era nata, per l'appunto, in risposta all'uscita di Nintendo, Sony e Microsoft dal mercato russo dopo l'invasione dell'Ucraina nel 2022.
Anton Gorelkin, vicepresidente del Comitato per la politica dell'informazione della Duma, ha dichiarato che i processori Elbrus, alla base dei dispositivi russi, "non sono ancora al livello richiesto per competere alla pari con PS5 e Xbox". Nonostante ciò, il governo intende proseguire il progetto di console interne, cercando soluzioni alternative che richiederanno, però, più tempo per riuscire a venire realizzate.
Finora sono stati prodotti due prototipi: uno tradizionale con hardware dedicato e uno economico focalizzato sul cloud gaming. Il processore Elbrus, sviluppato da MCST (Moscow Center of SPARC Technologies), si basa su un'architettura VLIW derivante da tecnologie militari e di sicurezza. Sebbene potente, non è ottimizzato per i videogiochi.
Ma oltre all’hardware servirà anche un catalogo di videogiochi per questa console, dovendo ricorrere a una produzione esclusivamente nazionale. Per ovviare a queste problematiche, Gorelkin ha suggerito di voler esplorare una "soluzione non convenzionale" per superare i limiti attuali dell'hardware e del software russo. Ma tutto sarebbe ancora fermo.