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Microsoft, nuova intelligenza artificiale: rivoluzione nei videogiochi?

03 marzo 2025 - 11:09

Microsoft lancia una nuova Ia per i titoli Xbox in grado di creare ambienti in tempo reale adattandosi alle informazioni fornite dagli utenti.

Scritto da Cc
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Sembra passata un’eternità dalla nascita del primo videogioco che risale al lontano 1952 ma in realtà sono trascorsi poco più di 70 anni. Il tempo di una generazione, dunque, per passare da un rudimentale gioco, con una grafica ormai oltrepassata, all’intelligenza artificiale che oggi più che mai sta rivoluzionando il modo di vivere e soprattutto quello di applicarsi ai videogiochi.  

A scatenare il polverone degli ultimi giorni è stata la Microsoft che ha annunciato il lancio di Muse, un nuovo modello di intelligenza artificiale generativa, addestrato sul titolo multiplayer Bleeding Edge di Ninja Theory. Un prodotto più che innovativo che a quanto apre sarà al centro dei prossimi titoli targati Xbox e che secondo il parere di molti ha tutte le carte in regola per creare un cambiamento irreversibile nel mondo del gaming.

La grande novità sta nel fatto che questa nuova Ia sarà in grado di creare nuovi ambienti in tempo reale adattandosi agli utenti, alle dinamiche del gioco e soprattutto alle informazioni da loro fornite. Nello specifico, come si legge direttamente nella presentazione della Microsfot, Muse potrà dar vita a sequenze partendo da un “frammento di azione reale” ricreando ambienti realistici e personalizzati con grande coerenza.

Questo nuovo prodotto è stato sviluppato in collaborazione con Ninja Theory e sono in molti a credere che diventerà un punto di riferimento per tutti i prossimi giochi targati Xbox. Inoltre proprio per consentire ai ricercatori di ampliarla e di lavorarci questa nuova intelligenza artificiale verrà messa a disposizione in rete in formato open source.

Katja Hofmann, senior principal research Manager e responsabile del team Microsoft di ricerca sull’intelligenza artificiale commenta in questo modo: “Nella nostra ricerca, ci concentriamo sull'esplorazione delle capacità di cui modelli come Muse hanno bisogno per supportare efficacemente i creativi umani.

“Sono incredibilmente orgogliosa dei nostri team - aggiunge - e del traguardo che abbiamo raggiunto, non solo mostrando la ricca struttura del mondo di gioco che un modello come Muse può apprendere, ma anche dimostrando come sviluppare approfondimenti di ricerca per supportare usi creativi di modelli di intelligenza artificiale generativa.”

Un cambiamento epocale? Possiamo dire che le premesse ci sono, anche se l’intelligenza artificiale non ha proprio messo tutti d’accordo. Tra gli sviluppatori di videogiochi ci sono diversi personaggi convinti che questa nuova tecnologia sia un male per chi fa questo mestiere. Su tutti c’è David Goldfarb, addetto ai lavori e fondatore della studio The Outsiders che ha ampiamente attaccato questa nuova iniziativa.

La questione etica resta dunque al centro ma ciò non toglie che il primo passo è stato fatto. Ora bisognerà attendere quali saranno gli sviluppi.  

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