"La libertà di espressione è un diritto umano fondamentale, eppure ci sono paesi che cercano di censurare i propri cittadini o di impedire loro di accedere a determinate informazioni. Ecco perché esiste The Uncensored Library: una grande biblioteca digitale pensata per combattere la censura, accessibile tramite Minecraft."
Questa la presentazione che si legge sul sito di Micnecraft del progetto The uncensored library, avviato nel 2020 e costantemente aggiornato.
Mentre i social media e altre piattaforme tendono a essere bloccati o controllati in questi Paesi, Minecraft rimane spesso accessibile. Questo il motivo per cui l'organizzazione Reporter senza Frontiere e il collettivo di designer Minecraft BlockWorks ha creato questa iniziativa, avviata per la prima volta nel 2020 con l'intenzione di offrire agli autori messi a tacere nei loro paesi d'origine un'opportunità per esprimersi, diffondere le loro idee e farsi conoscere.
Quasi naturale la scelta di un gioco come Minecraft, uno dei videogiochi di maggior successo al mondo, con oltre 145 milioni di giocatori attivi ogni mese. Lanciato per la prima volta nel 2009, il suo fenomenale successo continua a crescere anche 10 anni dopo, utilizzato in tutto il mondo da giocatori di un'ampia fascia d'età e di entrambi i sessi.
All'interno della biblioteca (suddivisa per paesi, dalla Russia al Messico, passando per Vetnam, Egitto, Bielorussia, Iran e Arabia Saudita, ma anche Brasile e Eritrea), i giocatori possono non solo esplorare un edificio monumentale in stile neoclassico, ispirato a grandi biblioteche come la New York Public Library, ma anche leggere articoli censurati di giornalisti perseguitati o uccisi per aver denunciato verità scomode, accedere ai testi sia nella lingua originale che tradotti in inglese, conservati nei libri interattivi di Minecraft, scaricare la biblioteca per esplorarla in locale o visitarla tramite il server ufficiale.
Il sito, tra il resto, ricorda, e celebra, personaggi che si sono battuti e si battono per la verità e la libertà d'espressione, come il giornalista saudita Jamal Khashoggi, assassinato nel 2018, l'avvocato per i diritti umani Nguyen Van Dai (Vietnam, ma attualmente in esilio in Germania), il giornalista Javier Valdez (Messico, assassinato nel 2017), Mada Masr (Egitto) e Yulia Berezovskaia (Russia), fortemente censurati dai rispettivi governi.