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Phil Hellmuth, Wsop da più 800k, Matusow lo elogia e attacca la new poker generation

26 novembre 2021 - 16:00

Oltre 800mila dollari, è questo il guadagno di Phil Hellmuth nella semplice sottrazione tra soldi vinti e buy in pagati alle Wsop. 

Scritto da Ca
Phil Hellmuth, Wsop da più 800k, Matusow lo elogia e attacca la new poker generation

Anche Phil Hellmuth ha pubblicato il suo bilancio delle World Series of Poker 2021 che, l’abbiamo visto in tutte le salse e in tutti i momenti, sono state meravigliose. Al di là del sedicesimo braccialetto conquistato che ha allungato ancora di più il suo record di successi ai campionati del mondo.

“Ho giocato 34 tornei Wsop e l’organizzazione mi ha pagato il 35esimo, quello dedicato ai membri della Hall of Fame ma non sono riuscito a giocarlo visto che ero al Day2 del torneo di Razz”, ha spiegato Poker Brat

Andando subito al saldo finale con un totale di buy in pagati da 448.379 dollari e 1.248.869 dollari vinti. Il delta positivo è quindi di 800mila dollari tondi tondi e 481 banconote da 1. Nella seconda pagina punta ovviamente il secondo posto all’Evento 84, l’high roller Plo 8max da 50mila dollari che gli ha fruttato oltre 734mila dollari.

 

Il braccialetto gli ha fruttato circa 85mila dollari mentre 153mila dollari sono arrivati dal secondo posto nel 10k Dealer’s Choice, altro braccialetto sfiorato.

Risultati prevedibili e Mike “the Mouth” Matusow coglie al volo l’occasione per fare un po’ di endorsement alla old school ma non fa presa su Daniel Negreanu, ad esempio, taggato in un tweet di riferimento.

“Avete avuto Wsop fantastiche - ha twittato Matusow riferendosi a Negreanu, Hellmuth e Joshua Arieh - e questi tre players sono tutti e tre della vecchia scuola. Forse alcuni ‘robot chat nerds’ potrebbero imparare qualcosa da questo? L’ha detto anche Ryan Leng qualche settimana fa”. E poi gli hashtag #respect e #positivity che utilizza sempre Poker Brat.
Ma, come detto, Danielino non l’ha presa bene: “Perché chiami ‘robot chart nerds’ i players che studiano e provano a migliorare? Perché questa negatività per poi usare l’hasthag positivity?”. Insomma, il canadese forse strizza l’occhio alla new generation anche se di batoste da quelle parti ne ha prese parecchie. Vedi la maxi sfida con Doug Polk.

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