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Dodici anni di poker live nei casinò italiani: Campione oltre il 50% del mercato

21 agosto 2017 - 14:44

Un salto di dodici anni nei dati della raccolta di poker live dei 4 casinò autorizzati in Italia, il dominio di Campione ma il settore annaspa. 

Scritto da Cesare Antonini


Il poker live, cash game e tournament, nei casinò d'Italia nel 2016 ha raccolto 12.398.347 euro con il Casinò di Campione a fare la parte del leone con 6.671.247 euro raccolti, oltre il 50% del mercato totale di questo verticale di gioco. Poi il casinò di Saint Vincent con 2,2 milioni, quindi Sanremo 1,9 e Venezia 1,5. Sono questi i dati sintetizzati dall'elaborazione statistica di Gioconews.it su tutti i giochi dei casinò autorizzati in Italia e su numeri forniti dalle sale da gioco stesse.


L'altro indice importante sintetizzato dall'elaborazione in questione è il "delta" dei dati che fornisce un balzo di ben 12 anni, dal 2004 al 2016, appunto. Per chi segue il poker live dagli albori saranno dati ancora più importanti.
Va fatta un'altra premessa che, però, torna utile sempre al poker live: l'anno 2004 è considerato come un "anno zero" per i casinò "terrestri" in Italia perché è in quei mesi che vedono il lancio le nuove slot machines legali nei locali pubblici di tutto il Paese. Dai videopoker si passa alle "new slot", vincita ridotta ma diffusione capillare e legalizzata dallo Stato su tutto il territorio italiano.

Veniamo a noi. Il dato complessivo e che indica la variazione assoluta del settore dice che il poker in 12 anni è "sopra" di poco più di 2 milioni di euro. Nel 2004 il settore raccoglieva 10,3 milioni, nel 2016, come detto 12,4 circa. Ma, come tutti sanno, il problema sta nella gestione dei 4 casinò e negli andamenti altalenanti negli anni delle varie società che hanno gestito il poker dal vivo. Se andiamo nel dettaglio, infatti, il Casinò di Campione d'Italia ha mostrato una crescita del ben 205.57% in questo lasso di tempo per circa 4 milioni e mezzo in più di raccolto rispetto al 2004. E' la sala da gioco che indubbiamente ha avuto la continuità migliore nell'offerta di tornei e soprattutto cash game. Dall'avvento dei record del Campione Poker Team, poi, il distacco con le altre realtà diventa importantissimo fino ad arrivare ai dati del 2016 che danno in mano alla realtà campionese oltre il 50% del mercato.

Rispetto al 2004 a crescere del 39.99% è anche Sanremo grazie ai super eventi dell'European Poker Tour fino ad arrivare agli ultimi anni della gestione Tilt Events. Sanremo paga ovviamente il "fermo" dell'attività proprio tra la gestione Pagano Events e Tilt Events ma riesce a mostrarsi in crescita notevole in questa timeline.

A crollare, invece, il Casinò di Venezia con un potentissimo "meno 67,96%", ben 3,2 milioni in meno. Nel 2004 a Venezia si raccoglievano 4,7 milioni di euro, adesso si sorpassano di poco gli 1,5 milioni e dopo la chiusura di quasi tutto il 2017 i dati del prossimo aggiornamento saranno ancora peggiori.

Saint Vincent rimane sostanzialmente sull'11,85% e le variazioni non sono state mai da "montagne russe" per una sala da gioco che ha sempre costantemente prodotto ma senza mai avere picchi clamorosi di crescita. Anche qui dai primi mesi del 2017 è tutto fermo e i dati dell'anno in corso peseranno molto nel bilancio complessivo.

Per chi segue il settore sono dati che poco sorprendono, specie quelli riferiti al 2016. Interessante, però, avere contezza di un mercato che si avvia sempre di più ad una produzione vicina ai 2/3 per le proiezioni del 2017 per il Casinò di Campione. Sempre prendendo in considerazione lo stop delle attività di tutte le altre case da gioco. Sanremo a parte ma la partenza delle attività del nuovo gestore da poco più di 15 giorni è ancora ingiudicabile e poco quantificabile.

Sulle ragioni della crisi del poker live nelle sale da gioco nazionali ne abbiamo discusso spesso. Senza riperdersi in tutte le solite teorie che ormai in molto conosceranno a memoria (assenza di cash game in alcune sale da gioco, peso dei sindacati, poca flessibilità nelle decisioni, mancanza di qualità nell'offerta turistica di alcune location e c'è anche la presenza di un poker live borderline nei territori limitrofi ad influire) bisogna assolutamente lavorare per portare il poker live a dati decisamente migliori. La crescita in 12 anni è scontata ma paradossale. Rispetto a 12 anni fa un gioco del genere ha guadagnato solo poco più di 2 milioni di euro? Con il 205% in più di Campione si capisce come il mercato sarebbe dovuto crescere almeno del 100%. Sono poi le altre realtà che fungono da zavorra e affossano i dati. Sempre per le tantissime ragioni elecante sopra.

Quello che dicono questi dati è che il poker live, però, se gestito bene (vedi sempre Campione e anche Sanremo negli anni e a tratti nelle altre card room) può portare dati significativi e ricadute sul territorio e sugli altri giochi e attività offerte dalla casa da gioco. A Campione, per dire, il poker incassa più della roulette francese a 5,5 milioni mentre crolla lo Chemin, stabile a 3,6 milioni il Black Jack e il punto banco scende a 4,7 milioni. A Sanremo nel 2016 i quasi 2 milioni generati dal poker live hanno superato la Roulette Fair, il BJ e il Punto Banco. A Saint Vincent, invece, sono gli altri giochi a fare meglio.
Il poker è un gioco che va gestito da chi sa di poker e deve avere maggiore flessibilità oltre ad una comunicazione adeguata all'esterno. La ricetta non è semplice da cucinare ma alcuni ingredienti sono conosciuti e uniti ad una buona capacità manageriale l'obiettivo si può raggiungere. Certo se alcuni ingredienti continuano ad essere avariati e le case da gioco proprio non vogliono metterli nel piatto beh, allora quel "delta" sarà sempre più col segno "meno".

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