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Guerra Russia-Ucraina: racconteremo le storie del mondo del gioco e del poker in attesa della Pace

28 febbraio 2022 - 17:54

Anche in piena guerra Russia-Ucraina il mondo del gioco e del poker va raccontato nel bene e nel male in attesa dell'unica soluzione, la Pace. 

Scritto da Cesare Antonini
Guerra Russia-Ucraina: racconteremo le storie del mondo del gioco e del poker in attesa della Pace

Stanno saltando i primi tornei di poker live a causa della guerra ma non è certo questo il problema e la priorità che il mondo si trova ad affrontare. Lo sappiamo. Qualche lettore anche sotto alcune news che scrivevamo durante la pandemia da Covid-19, ha commentato: “Ma sarà questo il problema in questo momento?”. Ripetiamo, sappiamo quali sono le priorità, ovvio. Ma il settore del poker live, così come quello del gioco pubblico legale in generale, è un mercato del lavoro, un’industria come le altre. Ci sono dietro lavoratori, aziende e indotto e sappiamo bene cosa rappresentano le chiusure dopo due anni di lockdown intermittenti e forti restrizioni nel nostro Paese.

Per questo seguiremo le vicende della guerra dal nostro punto di osservazione. Abbiamo raccontato la fuga di Eugene Katchalov da Kiev e la storia di Oleksii Kovalchuk, player che abbiamo conosciuto oltre 10 anni fa tra Sanremo, Nova Gorica, Campione d’Italia e anche Las Vegas e lui è fuori pericolo ma con i suoi familiari lì. Le storie dolorose pervadono tutti i settori e, quindi, anche quello del poker. Così come gli operatori di gioco che perderanno giorni, settimane, forse mesi di lavoro visto che solo a Kiev ci sono 10 casino mentre in Russia c’è solo Sochi e si è visto già rinviare l’EPT che si sarebbe dovuto giocare a marzo. Siamo solidali con questi lavoratori che vivono di questo.

Il gioco è un’attività secondaria, da intrattenimento. E in emergenza ci si può rinunciare. Se in pandemia eravamo chiusi in casa per colpa di un virus generato dalla natura (o chissà?) e giocavamo online, chi è in guerra non può grindare cash o mtt e non gli interessa per niente farlo. Ci mancherebbe altro. Quando riprenderà naturalmente il gioco anche in questo tremendo scenario capiremo che tutto sarà finito e si potrà tornare ad essere spensierati.

Prima di chiudere queste poche righe vi segnaliamo che c’ha fatto un po’ impressione sapere che, su una nota room dot com, molti players russi stavano giocando cash, mtt, a tutti i livelli di buy in. La guerra non è a casa loro e, alla fine, qualche ragazzo come noi non deve mica fustigarsi a casa col cilicio allacciato alle gambe. Magari è anche contrario alle scelte del suo presidente e ci sta. Ma un po’ impressione la fa, concedetecelo se qualche ragazzo ucraino della stessa età ha imbracciato un fucile o si è gettato sotto i tank russi per fermare l’avanzata.
Quindi continueremo a raccontare il nostro mondo, anche per cercare di non pensare tutti i minuti a questi tremendi giorni. Lungi da noi fare politica ma lasciateci essere banali: caro Vlad ma dopo due anni di pandemia non potevamo risolverla in heads up sta storia qua?

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