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I rumours lo danno per scontato: il poker live può tornare a Venezia entro il 2020

20 gennaio 2020 - 16:35

I rumours del settore danno per certa la riapertura del poker live a Venezia: ecco le nostre considerazioni. 

Scritto da Ca

Le notizie iniziano a circolare in maniera piuttosto intensa: il poker live potrebbe tornare al Casinò di Venezia. Nella sede di Ca' Noghera, molto probabilmente, visto che, dopo addirittura un referendum che ne chiedeva la chiusura, adesso si stanno ultimando alcuni lavori di ampliamento e restyling del casinò sulla terra ferma. Il quorum di quel referendum non è stato raggiunto e, come solo nel nostro Paese possiamo fare (e non è un complimento), addirittura si decide di rilanciare. Una bella notizia, sia chiaro. Ma alquanto bizzarra. Così come può essere una notizia assai positiva quella del ritorno di qualche evento di poker dal vivo nella città più bella del mondo anche se il fascino assoluto risiede nella storica struttura di Ca' Vendramin Calergi.
Ancora presto per capire cosa succederà in laguna. Ma i rumours sono insistenti. Abbiamo deciso di esplorare queste voci di corridoio solo perché sono davvero assai diffuse. E perché è comunque il nostro lavoro. Qualche elemento del format e i protagonisti sono noti alla nostra redazione. Tuttavia non è nostra intenzione "spoilerare" alcun dettaglio dell'operazione. Quando ci saranno notizie certe verranno annunciate dai protagonisti del ritorno del poker live a Venezia. Anche questo fatto è ancora da confermare, ovvio. E tuttavia continua a stupirci l'assenza di eventi in una location che ha sempre offerto questo gioco e che, inspiegabilmente, venne "defenestrato" con il fermo delle attività della Tilt Events, ultima organizzazione a lavorare lì. E con successo.
Da questo nascono due considerazioni non trascurabili: viste le difficoltà incontrate dalle organizzazioni precedenti e la ormai conclamata avversione delle case da gioco italiane al il poker live, siamo sicuri che altre nuove esperienze dureranno e prolifereranno per tanti anni? Intanto ripartiamo, viene da rispondere al nostro stesso quesito. Che sarebbe già un fatto estremamente positivo per tutto il movimento italiano. La seconda considerazione è sempre pessimistica. O meglio, la governance, il management, i lavoratori sono sempre quelli. Con tutto il rispetto e la stima che possiamo avere per loro, a parte pochissimi, non c'è mai stato questo grosso impulso al poker dall'interno.

Anzi, viene sempre visto, in tutte le case da gioco, come un inbombro, un disturbo. Peccato visto che tutte le case da gioco mondiali la pensano in maniera diametralmente opposta. Anche a due passi dai nostri confini, Slovenia, Francia, Austria, San Marino.
Ma, ripetiamo, tant'è. Auguriamoci che, oltre a Sanremo e Venezia, qualcosa accada in Italia. Anche perché su Campione d'Italia possiamo ormai scrivere un "de profundis" e, in quel di Saint Vincent, l'empasse dovuta alla causa infinita del gruppo De Vere con la casa da gioco, sta bloccando ormai da anni la sala Evolution che era rinata col poker live ed è stata destinata alla chiusura per l'ennesimo pastrocchio di politici e manager.

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