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Il poker live e online nel 'ghetto' voluto dal Dl Dignità

13 agosto 2018 - 13:49

Il decreto dignità del governo del cambiamento relgherà il gioco e il poker live e online in ghetti, bische legali e community chiuse: è questo il settore che volevamo nel 2018?

Scritto da Cesare Antonini

Il decreto dignità del Governo Conte è stato ormai approvato ma regna ancora l’incertezza su come il settore sopravviverà all’oscuramento “medievale” che il gioco legale ha subìto senza risolvere minimamente il problema della “azzardopatia” come l’ha rinominata il ministro Di Maio e i suoi “scagnozzi”.

Avevamo fatto una riflessione sul mondo del poker, sia live che online e in molti ci stanno chiedendo come approcciarsi a questa nuova situazione, paradossale ma, purtroppo, reale e durissima da affrontare. Il divieto parla chiaro ed è totale ma non può approcciarsi al mondo del gioco come se dovesse approcciarsi a quello del fumo o dell’alcool dove il rischio per la salute dei cittadini è concreto e non campato su dati della Caritas di Roma (con tutto il rispetto ci mancherebbe altro) e nessuna indagine reale sui problematici veri e non “potenziali”.

Piccola premessa: prima d’essere tacciati di opposizione sterile al Governo del “cambiamento”, confermiamo che una regolata (la regolamentazione già c’era ed era molto aspra) al settore andava data. Non così, però. La pubblicità andava regolata, non così però.
Ma siamo in ballo e in attesa di novità. Per ora quello che vediamo nel futuro è un “ghetto” per i poker players e le room live e online. Saremo tutti costretti a riunirci nei luoghi di gioco dove sarà possibile ancora sedersi al tavolo nelle splendide atmosfere dei tornei dove le community dei platers si divertono e viaggiano godendosi belle giornate e ottimi weekend. C’è anche chi ci lavora, ovvio, e rischierà di ritrovarsi field meno vasti.
Tuttavia i players continueranno a comunicare le loro avventure e parlare tra loro. Il passaparola tra cittadini privati, del resto, sembra non rientrare nel divieto del Dignità. Può essere considerata pubblicità indiretta e players singoli verranno multati da 50mila euro in su per aver fatto la foto alla busta o screenshottato la lobby della room del torneo vinto?
Abbiamo analizzato, sviscerato e sezionato il decreto Dignità. Si continuerà a giocare e a comunicare le cronache dei tornei anche se tutto sarà più limitato, come detto. Ghetti, bische, coprifuoco, oscuramenti, community chiuse, segrete, quello che ci sentiamo di chiedervi adesso, quello cui pensiamo adesso è questo: ma nel 2018 è veramente questo il mondo in cui volete vivere e che pensavate di trovare? Fino a che punto il divieto influirà sulle nostre vite violando anche libertà individuali? E’ questo il progresso, anzi, il “cambiamento”? Non c’è bisogno di aggiungere altro, credo.        

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