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Il poker live rischia di perdere anche Saint Vincent: che si valuti sui numeri

15 ottobre 2018 - 15:49

Crisi al casinò di Saint Vincent e gli attacchi alla De Vere Concept: possibile che anche sulla base di ottimi risultati vengano fermate attività ed eventi?

Scritto da Cesare Antonini

La domanda è semplice: se la governance del Casinò di Saint Vincent dovesse stracciare davvero il contratto della De Vere Concept che aveva regolarmente preso in gestione la Sala Evolution e l'organizzazione dei tornei di poker live, come si provvederà alla continuità della proposta in questione? E soprattutto, i numeri snocciolati puntualmente dalla società che cura anche il marketing e la comunicazione del casinò e dell'hotel Billia, sono stati esaminati oppure no? E come verrà sostituita anche quest'azione vitale per una casa da gioco costantemente in debito e con gravissimi problemi tanto che, in molti, hanno già recitato un requiem funebre sulla stessa “aria” di quello composto per il casinò di Campione d'Italia?

Non stiamo varcando la soglia delle nostre competenze con queste domande, ci chiederete? Beh no, perché sono questioni che sorgono spontanee in normali cittadini che analizzano la gestione di soldi pubblici e delle attività pubbliche, e anche nelle agende dei poker players che avevano riscoperto con grande piacere una location amatissima e con delle potenzialità enormi.

E, in effetti, stando ai dati certi e verificati anche da noi stessi che abbiamo lavorato per ben 3 eventi vedendo i players arrivare nella Sala Evolution ad uno ad uno in questi mesi, non si capisce come si possa voler solo pensare ad interrompere un servizio del genere. In una room che, tra l'altro, era ferma da troppo tempo e solo a stare così, immobile, produceva dei costi non trascurabili per il casinò. Oltre a perdere gli investimenti effettuati per la ristrutturazione completa degli spazi di gioco e tutte le spese sostenute per rimettere in sesto una sala ferma da mesi.
Senza contare, poi, che tutta questa storia potrebbe finire in una pazzesca causa legale proprio perché dietro ci sono investimenti ingenti che, azioni di sicuro non votate al bene pubblico comune, rischiano di mandare in fumo.
I numeri, come detto, sono ottimi. E avendo seguito anche documenti ufficiali nonché attacchi diretti all'ex amministratore unico Giulio Di Matteo, le uniche accuse che si muovevano alla De Vere e al piano industriale di detto manager, erano quelle di non aver rispettato gli obiettivi e di aver deluso le aspettative. Ma il tutto senza specificare risultati che erano da raggiungere e che non sono stati completati e senza fissare dati certi che, invece, dall'altra parte della barricata arrivavano con dovizia di particolari. Ci auguriamo che veramente i nostri soldi (da cittadini italiani) non siano amministrati così. Ma, purtroppo, siamo indignati (in questo caso davvero e su basi certe) per il rischio di perdere un ambiente di gioco come quello creato da De Vere Concept. Il poker live perderebbe praticamente tutto visto che rimarrebbe solo il casinò di Sanremo a fare qualche evento ma, come abbiamo spesso detto, più rivolto al mercato francese che a quello italiano. Nova Gorica, Lugano, prossimamente anche San Marino che ospita, intanto, altri due ottimi eventi, e persino Rozvadov: i giocatori italiani si preparino a fare qualche viaggio all'estero in più. Forse le nostre case da gioco devono solo toccare il fondo per ripartire con una gestione in linea con il mercato del lavoro e con un management che non vive di dispetti ma di numeri, marketing e risultati.

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