Il poker rimane fuori dal Parlamento europeo: Adinolfi 'bustato', Tony G 'trombato'
Nessun parlamentare europeo sembra avere la passione per il poker o ne voglia curare gli interessi: intanto fuori dal Parlamento Adinolfi e Tony G 'trombato'.
Niente poker, a meno che esce fuori alla distanza qualche sorpresa, nel nuovo Parlamento europeo. Con Mario Adinolfi ai minimi storici elettorali col suo Popolo della Famiglia che non ha superato la soglia di sbarramento e la bocciatura da parte dell’elettorato lituano di Antanas Guoga, non ci saranno “politici pokeristi” tra gli scranni dei rappresentanti dei cittadini in Europa. Un segnale non proprio negativo. Cambierà poco o niente per il nostro amato “giochino”. Adinolfi era “bancato” bassissimo e in Parlamento fece l’unico discorso pro “hold’em” ma fu come un granello di sabbia nel deserto. E lo stesso Tony G, a parte qualche interrogazione, non ha mai impresso una linea che venisse a favore del settore. Certo, sempre meglio averne pochi che non averne nessuno direte voi. Ma cambierà davvero poco.
Sono decisamente più importanti le parole dell’Egba, l’associazione di gioco e scommesse, che ha auspicato l’approccio comune sulle regole per tutti gli stati membri in Europa. Discorso che sentiamo dire da quasi 15 anni e, anche in questo caso, le speranze sono prossime allo zero.
Ma torniamo al “nostro” Tony. Guoga ha trascorso cinque anni come membro del parlamento. Nonostante abbia perso, giura di "continuare a combattere per la gente e il paese che amo così tanto". Significa che lo rivedremo molto di più ai tavoli, come magra consolazione per lui.