L'errore dello split al tv table Fps Parigi: la reazione dura ai beceri commenti social
Commenti sessisti, invidiosi o discriminanti, il concetto non cambia: da un errore al tv table non si può attaccare la professione di una dealer perché donna.
Scritto da Cesare Antonini
Sarà di sicuro raccomandata. Chissà perché sta lì. Allusioni, critiche, invidie. Il tutto, si presume, perché quella dealer che ha sbagliato ad assegnare un piatto all’European Poker Tour di Parigi, era donna e stava dando carte al final table del Main France Poker Series da record. Sessimo e patriarcato condito, come detto, da una bella dose di invidia. E per fortuna che vi è stata una reazione indignata di tutti i colleghi della ragazza (bravissima tra l’altro), da entrambi i sessi. Decisamente più apprezzata la reazione di dealer uomini dando per scontata la solidarietà femminile.
Piccolo passo indietro, la clip dello split sbagliato quando a terra scende una “donna” (ironia della sorte?) e trae in inganno la dealer che invece di assegnare il pot alla scala lo divide, appunto.
Tanti colleghi e alcuni Floorman intervenuti nei commenti come Alessandro Galietta o Lello Calabrò, hanno notato la calma della dealer che ha gestito la situazione affidandosi proprio al floor che monitorava il tavolo. L’Ept ha subito tamponato l’errore ricostruendo action, pot e importi finali per l’assegnazione del piatto. E in migliaia di mani nei festival live succede di tanto in tanto anche se gli errori sono davvero ridotti allo zero. Spesso gli stessi giocatori non si accorgono del punto realizzato in alcuni casi limite, come quello. E i player non hanno montato casi e polemiche. L’hanno fatto alcuni dealer italiani che hanno insinuato in maniera strisciante sia raccomandazioni che altri tipi di manovre ambigue che lasciavano intendere un vantaggio avuto grazie all’aspetto fisico o, peggio, ad altro.
Ma non vogliamo ergerci a tribunale o a inquisizione. Crediamo solo che innanzitutto debba esserci il rispetto. L’ambizione può generare invidia in maniera sana, ci mancherebbe, ma se diventa strisciante e se tende a denigrare una professionista perché donna allora capiamo che il lavoro da fare sulla parità di genere e ancora enorme.
Molto più maturo di quel che si crede è, invece, il settore del poker e del gioco. Sempre senza entrare in discorsi più grandi di noi crediamo però di dover fare la nostra parte su questo tema e, cioè, non esitare a prendere posizione quando si leggono alcuni commenti. In tanti si sono vergognati ed è bene che tutti capiscano che la discriminazione data da battutine e commenti dettati dall’ignoranza non devono essere fatti. Patriarcato, narcisismo, ignoranza pura, tutto questo può essere l’anticamera della violenza o di discriminazione. Per la nostra dealer, don’t worry! Anzi, shuffle up and deal!