L'Italia del poker live per un weekend si trasferisce all'estero
Dei 4 casinò solo due funzionano per il poker live e i players costretti a spostarsi a Rozvadov, Barcellona o Slovenia per eventi low buy in.
Weekend senza grandi eventi in giro per l'Italia e gli appassionati e i pro del poker live di casa nostra sono "fuggiti" all'estero per giocare alcuni ottimi eventi che il nostro Paese rischia di non poter più offrire. In Slovenia il torneo più "italiano" con l'Isop Championship ma, per il resto, trasferte tra Barcellona e Rozvadov per chi voleva giocatre tornei low buy in e non certo eventi major o high roller.
A Saint Vincent si va avanti con tanti garantiti, sia chiaro, mentre Sanremo viaggia un po' a fari spenti (a livello di comunicazione chi li ha visti??) e con lo sguardo forse rivolto un po' più verso la Francia. Per il resto, circoli a parte di cui non possiamo parlare per ovvi motivi, Campione d'Italia è chiuso ancora e la situazione si aggrava mentre Venezia continua a ignorare (inspiegabilmente?) i tornei di poker dal vivo.
Difficile porre soluzioni a questa situazione: non dipende certo dalle organizzazioni e dai players. Seguendo i vari report ed eventi indubbiamente queste evidenze hanno fatto riflettere e non potevamo soprassedere.
Non vogliamo riniziare con la solita invettiva contro il management delle nostre case da gioco incapaci su tutti i livelli. La speranza, almeno, è quella di riottenere Campione d'Italia ma la gestione del caso fa venire i brividi: dipendenti tutti licenziati, i danni alla struttura aumentano di pari passo coi giorni di chiusura ma nessuno se ne preoccupa e la politica se ne sta letteralmente infischiando. Ok, il gioco è il male del secolo peggio di inquinamento, droga, fumo e alcol ma così state sfiorando la delinquenza.