L'Italia torna (finalmente) ad incontrare i regolatori di gioco online europei
L'Italia torna a prtecipare agli incontri coi regolatori di gioco online d'Europa e spuntano anche Austria e UK.
La buona notizia è che l’Italia è tornata ad incontrarsi con le autorità di regolamentazione di gioco online europee e che il field delle authorities è anche aumentato. In effetti, accanto alle solite autorità di regolamentazione spagnole, francesi e portoghesi (e a questo punto ci metteremmo anche l’Italia) ecco spuntare fuori i rappresentanti di Austria e Regno Unito. Una gran bella news anche questa uscita dall’incontro di Lisbona del 6-7 novembre. Sì, perché gli Stati pare si stiano “federando” nel gioco online molto prima che l’Europa pensi (sarà sempre troppo tardi) ad una legge quadro sul Gaming continentale per poi, magari, lasciare campo libero d’azione ai singoli Stati membri come in tutti i settori “normali” dell’economia.
L’Italia marcava assente da un pezzo e, chissà se gli altri Stati, hanno pensato di ritirare fuori la questione della liquidità condivisa? Di questo nel solito mini report i paesi partecipanti non hanno fatto menzione rimanendo, come al solito, piuttosto sul vago: “Dopo aver discusso dello stato dei loro mercati nazionali, i regolatori hanno condiviso le loro esperienze sulla protezione dei consumatori e sui giochi responsabili, lo sviluppo di una visione consolidata del giocatore e l'influenza dell'intelligenza artificiale su giochi online”. Sullo stato del mercato i dati usciti ad ottobre sul gioco online italiano non saranno stati di buon esempio dopo che il nostro Paese era diventato un eccellenza e ha fatto quasi da capofila per tutte le regolamentazioni che ora si stanno strutturando meglio di noi. L’allievo che diventa più bravo del maestro, insomma.
In più “i regolatori si sono impegnati a proseguire i loro sforzi per migliorare le misure di identificazione dei danni, nonché le informazioni sui clienti e le interazioni degli operatori”.