La politica contro la liquidità di poker online: avvertiteci che 'abbandoniamo la nave'
La liquidità di poker online rischia davvero di saltare? I dubbi sul futuro dell'Italia nell'accordo a 4 con gli altri paesi europei.
E' decisamente prematuro analizzare le uscite delle eminenze "Dem" del Partito Democratico e "affini" sulla liquidità condivisa di poker online ma, qualche riga, intanto, non riusciamo a trattenerla. Anche perché il "la" al solito coretto da pappagalli che ormai quella linea politica è in grado di ripetere ad libitum e che ha dato l'onorevole senatore Franco Mirabelli, ci ha lasciato davvero di stucco.
La reazione dei players, comunque, basta e avanza e poi non si andasse a lamentare, qualche protagonista di questi coretti, che si fomenta il sentimento populista e l'odio antipartitico oltre alle critiche becere considerate spesso, anche da noi, fastidiose e ignoranti.
Nell'ordine attendiamo almeno una posizione ufficiale del Ministro Padoan, una risposta secca e convinta dei tecnici e dei dirigenti dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, possibilmente, anche di qualche manager di concessionarie "punto it".
Il peccato originale (parliamo di tutti i framework europei di gioco), ovviamente, è quello di non aver pensato subito ad un "punto eu" ma, chi dovremmo accusare, se allo start del mercato "punto it" a poker giocava anche "mia nonna" e le "vasche" trabordavano di selvaggina? Un legislatore previdente avrebbe, appunto, messo in conto lo svuotamento della pool dei fish in favore degli shark. Ma, vabbé, se le dichiarazioni degli onorevoli in questione sono da shock, quest'ultima nostra considerazione è una favola, un sogno che mai si realizzerà. Ovviamente non solo nel gaming.