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Niente Poker nelle leggi di fine anno ma live e liquidità sono priorità

18 dicembre 2018 - 15:06

Niente novità per il poker nella legge di Bilancio ma qualcosa potrebbe muoversi per il prossimo anno e poker live e liquidità online devono essere priorità. 

Scritto da Cesare Antonini

Sì lotterie dei corrispettivi e filantropiche, sì alle norme “salva Campione d’Italia”, sì ad altre norme che danno apertura al settore dei giochi ma nessuno spazio sembra trovare il poker live e quello online nei decreti in approvazione entro la fine dell’anno da parte del Governo “gialloverde”. Niente liquidità, niente regolamentazione del settore dal vivo. Certo, il primo provvedimento non avrebbe neanche bisogno di una legge ad ho e comunque le probabilità di inserirla da qualche parte c’è. Per il poker live, invece, anche se anche in questo caso la legge non servirebbe, qualsivoglia provvedimento sembra davvero lontano dal poter entrare in vigore. Almeno in questa fase.

Un minimo di dialogo, però, il settore del gioco lo sta riaprendo e lo scontro sul Dl Dignità servirà a fare definitiva chiarezza su cosa vuole fare questo Governo che, finora, ha solo bistrattato in faccia il gaming per poi utilizzarlo come bancomat.

In ogni caso siamo costretti ad aspettare anche se il vento deve per forza cambiare. Se non altro, come abbiamo spesso professato su queste pagine, è giunto il momento di uscire dal guscio protettivo in cui eravamo stati ricacciati dall’estate 2018 fino all’autunno inoltrato. Sì perché è il momento di farci sentire a tutti i livelli e anche noi del poker che rappresentiamo ormai una nicchia ma di grande qualità e coi players più skillati di tutto il settore.
Per i propositi per il 2019 rimandiamo ai prossimi editoriali quando il giro di boa dell’anno verrà compiuto davvero. Per adesso ci limitiamo ad analizzare l’assenza del poker nei pensieri del Governo. Eppure qualcosa potrebbe arrivare anche per noi visto che il mondo dello sport per salvare sponsor e sponsorizzazioni, sta cercando di far capire all’esecutivo che le scommesse sono un gioco d’abilità nella maggior parte dei casi. Ecco, qualora ci fosse un’apertura almeno sul ban della pubblicità per i bookmaker il poker potrebbe vedere uno spiraglio importante. Anzi, quasi dovuto. Nel senso che il vero skill game è l’hold’em insieme alle sue varianti. Anche le scommesse meritano altra considerazione da parte di chi fa di tutta l’erba un fascio. Tuttavia il poker va assolutamente tutelato e, intanto, elevato definitivamente a disciplina basata più sull’abilità che sulla fortuna.
Se poi dovesse un giorno finire questa crociata contro il gioco pubblico allora potremmo finalmente aprire alla liquidità condivisa internazionale e regolamentare i club in tutta Italia. Niente da fare per adesso, ok, ma noi siamo lì pronti, ad infilarci in qualche spiraglio al primo momento utile.

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