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Poker live, come e quando tornare a giocare nonostante il Covid-19 e l'ipocrisia dello Stato

03 maggio 2021 - 07:31

Poker live, come e quando ripartire? Le solite difficoltà dettate dall'ipocrisia dello Stato che non vuole riconoscere il settore. 

Scritto da Cesare Antonini

Poker live, qualcosa si muove? Il gioco legale sembra essere dimenticato da tutti i Governi, ora anche da quello di Mario Draghi anche se il vento sembrava essere cambiato e alcuni segnali di apertura c’erano stati. Figuriamoci per le room borderline e che vivono da anni in attesa del regolamento attuativo della famosa legge comunitaria 88/2009. Nei giorni scorsi, però, abbiamo pubblicato le linee guida della Conferenza delle Regioni per i circoli ricreativi culturali e abbiamo cercato di capire le analogie e le pieghe di quei regolamenti in cui si potevano adagiare le poker room live per riaprire. Qualcuno sta giocando ma, come abbiamo visto, ai controlli c’è il rischio di sanzioni per la violazione delle norme anti Covid-19. C’è poi il coprifuoco che trancia qualsiasi possibilità anche per i tornei di poker autorizzati e legali nei casinò. Il tutto, probabilmente, andrà rinviato per i primi di giugno quando finalmente il gioco legale dovrebbe ripartire.

Ma perché non ripartire subito come negli Stati Uniti dove pare che tutto sia così tranquillo e sereno? L’unica premessa importante è il nostro ritardo nella campagna vaccinale. Oltre alle attuali disposizioni per i locali pubblici. Ma andiamo per ordine.

Il ritmo delle somministrazioni ora è altissimo e potrebbe anche crescere. In Usa si viaggia su ben altri livelli e il problema è ovviamente di approvvigionamento delle dosi. Nel mese di maggio, però, le fiale dovrebbero arrivare in grandi quantità e anche nel mese di giugno. 500mila dosi al giorno significano 15 milioni in un mese. La percentuale ideale non si raggiungerà di certo a giugno ma i numeri saranno ottimi e con luglio arriveremo ad un numero ancora più alto. Ora, la speranza è che qualche torneo possa ripartire in maniera più agile per l’estate. E per non fermarsi più salvando almeno la stagione invernale senza timore di tornare in lockdown.

Abbiamo già detto in qualche pezzo che parlava di poker live che si potrebbe ripartire all’aperto, come i ristoranti. Ma non siamo in California. Ovvio. Forse i casinò potrebbero ricavare spazi esterni o qualche evento estivo. Tuttavia con le leggi attuali e l’atteggiamento di chi ci amministra dal Governo agli enti locali scordiamoci elasticità.

Però si potrebbe giocare senza pericolo. Basterebbe adottare il plexiglass, la sanificazione continua di mani, carte e postazioni di gioco. Addirittura è possibile giocare nei circoli ricreativi sostituendo frequentemente i mazzi da gioco o provvedendo alla loro sanificazione frequente. Ma come sappiamo una poker room dal vivo non è inquadrata in nessuna categoria precisa e non ci sono linee guida ad hoc per il nostro settore. Bisognerà adeguarsi un po’ a tanti settori, dai locali pubblici, alle associazioni sportive, ai circoli ricreativi e poi le regole del gioco le daranno i casinò. Per le riaperture meglio adeguarsi al gioco pubblico e ai pubblici esercizi. Purtroppo nessuno dirà a chi prova a organizzare tornei dal vivo cosa deve fare. L’importante è che, come i principali club già fanno, si tutelino lavoratori e giocatori. Per il resto quando lo Stato uscirà dalle ideologie e dall’ottusità e affronterà i problemi invece di schivarli sarà sempre troppo tardi.

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