Poker live e casino ancora in lockdown ma il rischio è di perdere anche i giocatori 'terrestri'
Devono riaprire i casino e i circoli di poker live altrimenti, dopo quelli online, l'Italia perderà anche i giocatori 'terrestri'.
Ok, sono arrivate le sanzioni e i controlli ci sono stati ma se il gioco pubblico non riapre e non ripartono i tornei di poker e i casinò, l’Italia perderà anche i giocatori dal vivo dopo aver dirottato tantissimi grinder sulle room dot com. Si parla del 2 giugno per il lancio delle sale da gioco italiane ma poi, col coprifuoco, dovremo ancora aspettare ancora un po’, probabilmente, per fissare qualche data di un mtt dal vivo.
E sui club dal vivo sparsi sul territorio gli ultimi controlli sembrano rendere impossibile una riapertura in questa fase complici anche le regole ancora troppo restrittive per i ristoranti e i locali pubblici.
Ma andiamo per ordine. I fatti di cronaca di questi giorni segnalano come i casinò della vicina Svizzera sono già stati meta di pellegrinaggi da parte dei giocatori italiani. Ovviamente se l'unico motivo per passare la frontiera è soltanto quello di andare al casinò tutto ciò è vietato.
Addirittura c’è stato un caso particolare con 8 giocatori del Monza calcio che l’hanno combinata grossa.
E lo stesso, anche se i protagonisti non sono altrettanto celebri, hanno fatto alcuni cittadini rumeni, residenti a Como. Ovviamente tutti sono stati multati per il mancato rispetto delle norme anti Covid-19.
Secondo quanto apprende Gioconewscasino.it, nella prima settimana di riapertura (i casinò svizzeri sono tornati in attività il 19 aprile), ci sono stati pochissimi italiani nelle sale delle case da gioco ticinesi, ma il fatto che dal 26 mezza Italia (e soprattutto il nord) è diventata gialla, consente liberi spostamenti nell'ambito regionale e tra regioni gialle, e potrebbe indurre i più imprudenti a sfidare i divieti tuttora vigenti quando si tratta di andare all'estero.
Questo è solo l’ennesimo paradosso delle chiusure del gioco pubblico da ormai 291 giorni consecutivi. Ok, non si può, ma c’è il rischio che in molti osino per andare a giocare nella vicina Svizzera e, quando riapriranno altre case da gioco al confine (Austria, Slovenia?) i casi potrebbero aumentare. Così come i poker players italiani che lavorano con il gioco online sono costretti da anni a cambiare nazionalità e trasferirsi dal Paese per continuare a grindare a livelli accettabili.