skin

Poker live tra Francia e Italia: chi ha la norma non ha i 'denti' e viceversa

17 settembre 2018 - 10:09

Poker live tra Francia e Italia: chi ha la norma non ha 'denti' e chi ha la legge vede proliferare circoli borderline. 

Scritto da Cesare Antonini

"Chi ha il pane non ha i denti". Chi ha la norma non ha i circoli. Chi ha la legge ma non la applica vede proliferare le poker room borderline. La nostra riflessione settimanale parte dalla news che apre l'home page: dal primo gennaio 2018 era possibile aprire i circoli di poker live in Francia seguendo certi requisiti del tutto sostenibili e anzi, incentivanti, ma le prime room che hanno aperto offrono solo cash game o hanno talmente pochi tavoli che sarebbe impensabile offrire eventi dal vivo di un certo livello. C'erano una volta l'Aviation Club o il Cercle Clichy Montmartre che, tra l'altro, ha resistito nonostante la chiusura rovinosa dei competitor. Adesso ci sono sale con 4-5 tavoli dove, per rientrare dei costi evidentemente, vengono offerti solo tavoli high stakes. Impossibile, attualmente, organizzare un torneo di poker live a Parigi dove, in passato, specie gli eventi di PokerStars, hanno ottenuto numeri da record.

La cosa fa un po' sorridere. Anche perché la situazione pregressa non era assolutamente paragonabile a quella italiana. I circoli parigini erano veri e propri mini casinò ma controllati e autorizzati già all'epoca dallo Stato. Il poker aveva poi preso piede rendendo necessaria una regolamentazione. I problemi furono poi amministrativi, di gestione ma, riciclaggio a parte, il gioco non venne sfruttato per truffe o raggiri a danno dei consumatori. Situazione insostenibile ovviamente, ma che ha comunque reso possibile una riapertura.
Ora scopriamo che i circoli non stanno prendendo piede e che, dall'ingresso delle nuove regole, solo dal 2019 si potranno vedere i primi tornei di poker live in sale, però, che non dovrebbero superare i 20 tavoli. Eventi di un certo tipo, è palese, saranno complessi da proporre.
Ma Winamax, Pmu e la stessa PokerStars stanno con le mani in mano? A quanto pare sì. E la cosa è alquanto bizzarra visto che la liquidità condivisa vede moltiplicare le opportunità di promo, satelliti, tornei congiunti con la vicina Spagna. Strano che non sia partito un cross marketing che coinvolgesse anche il poker live.
Fermi, per adesso anche i grossi gruppi di casino live come Partouche e Barriére anche se, quest'ultimo, dovrebbe poter partire nel 2019.
E in Italia il Governo continua ad ignorare il “problema/opportunità” del poker dal vivo. Azzannato il gioco pubblico legale col divieto di pubblicità, Alessandro Di Battista ha sentenziato di “aver risolto il problema del gioco d'azzardo in Italia”. Da una parte verrebbe da rimanere in silenzio e sfruttare queste parole per il proprio tornaconto personale. Ma siccome non siamo i delinquenti che hanno cercato di dipingere durante la discussione del Dl Dignità, vorremmo far riflettere i nostri governanti su questi elementi. Possibile che non vediate queste realtà che avete sotto casa?
Intanto rimane il fatto che chi c'ha la legge non ha i “denti”.

Articoli correlati