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Poker live: un 2018 di grande competizione tra Ept e partypoker live

09 aprile 2018 - 16:29

Un 2018 di grande competizione nel poker live tra PartyPoker e PokerStars Ept a vantaggio dei giocatori, a patto che non si scivoli nei colpi bassi e nell'imitazione pura. 

Scritto da Ca

La concorrenza sul poker live a livello internazionale inizia a farsi molto aspra. E sarà un 2018 davvero entusiasmante per gli altri 8 mesi che ci restano da giocare. Il tutto, ovviamente, a vantaggio dei players che in questi casi sono davvero gli unici a beneficiare di una situazione del genere. A livello europeo con qualche tocco esotico, la competition aspra è quella tra il grande ritorno dell’European Poker Tour dopo un anno di defaillance, e il partypoker live che è ormai in fase di lancio da almeno 2 anni e mezzo.

I numeri dei primi giorni della Grand Final di Barcellona sono davvero entusiasmanti. Ok, 23 milioni di garantito sul piatto e per giunta garantiti, hanno il loro peso così come la location catalana che a settembre con l’Ept fa sempre i numeri incredibili. In attesa del main event il field è il solito, quello di livello mondiale, con degli high roller da 25mila e 50mila euro che partono come fossero dei sit and go da 100 euro ai tempi d’oro del poker live.

La competizione è sicuramente importante, necessaria e produce quasi sempre effetti positivi. Certo, l’importante è non iniziare a ricopiare a ricopiarsi e a trovare strani escamotage che possano far scendere la guerra su un livello fatto di colpi bassi e trovate strane che sfiorino addirittura il ridicolo.
Abbiamo seguito l’innovazione del button ante e del big blind ante, due scelte simili ma totalmente differenti che sono sembrate un po’ una reazione ad una scelta di uno dei due competitor. Non ci interessa chi. L’importante è non scendere in un basso livello di mosse e contromosse per arrivare poi ad un appiattimento dell’offerta con la finalità di non perdere i players o rubarli all’altra parte.
In questo caso l'innovazione e l'imitazione rappresenta un vantaggio per i giocatori. Così come potrebbe riaccendersi uno stimolo alla sponsorizzazione di nuovi pro e nuovi ambassador. Ok, partypoker sta saccheggiando tutto il team pro di Stars che ha invece cambiato target e mission per ampliare la clientela e la portata dell'immagine in un field di clienti molto più ampio. 
In questi mesi non ci è piaciuto l'appiattimento sui re entry e sull'utilizzo dei prizepool garantiti. A nostro modo di vedere non solo si è snaturato un torneo apprezzatissimo come l'Ept (e il danno è stato fatto ed è stata anche fatta retromarcia) ma il rischio è quello di costringere poi piano piano tutti gli eventi ad uniformarsi portando alla "estinzione del freezout". Il World Poker Tour ha sempre avuto questo tipo di caratteristiche ma il mercato era ben ripartito tra i "major" e non c'erano problemi di ecosistema. Il partypoker Live ha unito John Dutie, fondatore ed ex presidente Ept con i vertici che lavoravano al Wpt. Ne è uscito un prodotto che indubbiamente, dopo qualche buco e investimento ingente, sembra aver azzeccato il tiro e si è ritagliato un ottimo spazio negli schedule dei players di tutto il mondo esplorando anche location nuove e innovative per i players di tutto il mondo. Che hanno apprezzato. 
Quindi, bene la concorrenza ma fuggiamo dall'imitazione smodata e dall'appiattimento specie su re entry e prize pool garantiti. Anche le lotte scatenatesi tra circoli e alcune sale da gioco in Italia non hanno portato a nulla di buono. Sarebbe bene evitare.                       

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