L’obbligo vaccinale alle World Series of Poker ha diviso buona parte dei players Usa. E anche il field italiano. Noi, purtroppo, avevamo percepito qualche problema per l’edizione autunnale dei campionati del mondo dell’Hold’em e delle sue varianti. Noi pokeristi siamo anche scaramantici, non nascondiamoci, ma bisogna essere realisti. Il Covid-19 in relazione al poker live c’ha dimostrato che è difficile programmare qualsiasi format e qualsiasi serie. Per questo quando abbiamo scritto la notizia che le Wsop si sarebbero giocate d’autunno abbiamo avuto qualche dubbio. All’inizio, va detto, la campagna vaccinale Usa rassicurava tutti. Poi un brusco rallentamento e una recrudescenza del virus ha iniziato a far venire qualche dubbio. Il periodo, poi, è quello che ormai tutti guardano con preoccupazione: ci bloccheranno, ci chiuderanno, annulleranno eventi e tornei? Domande lecite, dubbi striscianti.
Detto questo in parte condividiamo la scelta delle World Series. L’obbligo vaccinale ci sta. Ma leggendo le reazioni, piuttosto sensate, va detto, dei players Usa, il suggerimento di inserire anche il tampone a supporto del vaccino, è corretto. O meglio, a parer nostro servono tamponi e vaccini.
La storiella che i vaccinati possono contagiare non è corretta. Come al solito, lungi da noi fare i virologi ma ci fidiamo di quello che dicono alcuni esperti: sì, è possibile contagiarsi e contagiare anche col vaccino. Ma è una probabilità assai bassa così come lo è quella di finire in ospedale con effetti gravi della malattia. Ma è anche vero che il tampone effettuato 48 ore prima certifica il presente e scaccia i rischi della positività con una altissima probabilità. E per chi è contrario al vaccino (non esprimiamo giudizi) può essere una soluzione per giocare lo stesso.
Ricordiamo sempre il fortunato esperimento della ripartenza a San Marino, durante lo Shark Bay, un green pass efficiente ed efficace.
Cosa succederà ai numeri delle Wsop? Dall’esperienza recente abbiamo sperimentato che la percentuale di chi è effettivamente No Vax nei fatti è davvero esigua, Alla fine tutti si adeguano e infilarsi un tampone nel naso e nella gola non è poi questa tortura da “santa inquisizione”. L’esperienza e i numeri dicono questo. Solo in pochi resistono fino alla fine ma rimangono fuori. Pazienza.
Rimangono i dubbi per gli europei. Per ora siamo fuori, almeno noi italiani. E qualora dovessero aprire, sempre con una sorta di green pass, se dovesse essere prevista una quarantena all’arrivo per molti players sarebbe assai sconveniente sprecare giorni senza giocare. Staremo a vedere ma i tempi stringono e non si avvertono grosse novità.
Rimaniamo dell’idea che l’estate andrebbe sfruttata anche se non crediamo più alle chiusure tra vaccini e possibilità di permessi e green pass di qualsiasi tipo o natura. Insomma, basta. Il poker live ha dimostrato di non essere un produttore di focolai, si può giocare in sicurezza e lasciatecelo fare.