Texas, ancora guai per il Poker Palace: titolare rompe i sigilli e viene arrestato
Nuova puntata della vicenda che coinvolge il San Antonio Poker Palace, al centro di una causa dei players per il mancato pagamento di un jackpot. Il titolare ha rotto i sigilli e tentato di portare via l'attrezzatura, perciò è stato arrestato.
Scritto da Redazione
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Solo la scorsa primavera, e ne avevamo scritto sulle pagine di questa testata, la card room del Texas San Antonio Poker Palace non ha pagato un jackpot da 100mila dollari per una bad beat portando i players a fargli causa.
Ora il giudice distrettuale statale Christine Hortick ha ordinato l'arresto di uno dei proprietari della sala, dopo che avrebbe fatto irruzione nel locale, cambiato le serrature e rimosso l'attrezzatura, in violazione di un ordine restrittivo temporaneo che impedisce a tutti di entrare nel Poker Palace e di toccare qualsiasi cosa contenuta al suo interno.
Il Poker Palace ha cessato di operare a maggio dopo che il proprietario delle mura ha citato in giudizio per l'affitto non pagato l'azienda e i suoi titolari, che avevano firmato un contratto di locazione quinquennale per lo spazio di 4.649 piedi quadrati nell'agosto 2020. Contratto in base al quale, il proprietario in caso di inadempimento avrebbe avuto il diritto di prendere possesso di "tutti i beni, merci, attrezzature, infissi, mobili e miglioramenti". Un''eventualità nel quale è incluso anche il mancato pagamento dell'affitto, secondo il proprietario, che a giugno ha intentato una causa, cercando di riscuotere più di 250.000 dollari di affitto arretrato, spese di manutenzione e costi associati all'affitto dello spazio a un altro inquilino.
Ma i titolari della poker room hanno ignorato questo accordo, come testimoniano alcune foto in cui si vede uno di loro davanti a un furgone per traslochi parcheggiato di fronte all'edificio e almeno due persone all'ingresso dell'ex sala da gioco.
Alla fine uno dei titolari è stato arrestato e potrebbe essere sanzionato per aver violato l'ordine restrittivo temporaneo, oppure incarcerato fino a quando non rispetta l'ordine o per sei mesi.