Sono ben 546 le violazioni della legge per l’antiriciclaggio (Aml) contestate al Crown Resort, che potrebbe ora fruttare alla proprietà la multa più alta di sempre della storia del mondo dei giochi in Australia: si parla di una cifra che tocca i 450 milioni di dollari australiani, circa 299 milioni di dollari americani. Al momento manca ancora la sentenza definitiva, ma il giudice, che durante l'udienza di lunedì ha persino ironizzato sullo "sconto" richiesto dalla società, non sembra essere molto possibilista di fronte all'idea di abbassare la pena.
450 miliioni di dollari australiani consisterebbero dunque nella terza sanzione di sempre di tutta la storia aziendale australiana, dopo le sanzioni pagate da Westpac (1,3 miliardi) e dalla Commonwealth Bank (700 milioni). Una cifra che metterebbe a rischio la stessa sopravvivenza dell'azienda proprietaria del casinò noto anche per essere la casa dell'Australian Poker Championship, la serie di tornei di texas hold'em, più comunemente nota come Aussie Millions.
Il Crown, da tempo sotto indagine in Australia, ha ammesso di non aver effettuato la due diligence su 505 clienti, 60 dei quali hanno scommesso più di 70 miliardi di dollari americani. Tutto a causa di giocatori asiatici high roller (in particolare di baccarat) che venivano ospitati nelle strutture del Crown, grazie all’intermediazione dei Junket di Macao, senza alcun controllo.
Tra gli episodi contestati il caso di un uomo, soprannominato "Cliente 24", che utilizzando una borsa termica piena di mazzette è entrato nel Crown Casino di Melbourne e ha iniziato a distribuire denaro alle persone all'interno di una stanza high-roller Vip. In altre occasioni altri clienti hanno trasportato denaro attraverso la stanza Suncity del casinò all'interno di valigie, sacchetti di carta marrone e scatole da scarpe. I tour junket, che hanno portato a enormi quantità di denaro al casinò, secondo le Forze dell'ordine sono uno dei modi con cui le organizzazioni del crimine operano per lavare il cosiddetto denaro "sporco".
Ora, la proprietà del Crown e l'Australian Transaction Reports and Analysis Centre (Austrac) ritengono che una multa di 450 milioni di dollari sia adeguata, ma spetta al giudice della Corte federale, Michael Lee, determinare il pagamento finale. Nel corso dell'udienza di lunedì scorso, 10 luglio, di fronte alla Corte federale di Sydney, gli avvocati di Crown hanno affermato che l'azienda potrebbe pagare subito 125 milioni di dollari, tra un anno altri 125 milioni, e entro due anni una rata finale di 200 milioni. Una proposta che il giudice ha respinto bollandola come "fuorviante", dato che non prevede l'applicazione di interessi. Di fatto, ha risposto il giudice all'avvocato di Crown, sarebbe uno sconto di almeno 50 milioni di dollari (gli interessi non conteggiati, Ndr) e "con circa 40 milioni di dollari puoi persino comprarti una casa nella periferia orientale". Frase ironica che ha scatenato le risate dei presenti in aula.