skin

Governo Trump: niente novità su giochi e poker online ma Burgum preoccupa

20 novembre 2024 - 17:12

L’atteggiamento della Casa Bianca sul poker e i giochi online dovrebbe essere in futuro la stessa e cioè libertà agli Stati nella regolamentazione: incertezza per la scelta di Doug Burgum come segretario degli Interni.

Scritto da Ca
Foto Ap News

Foto Ap News

Ogni cambio di inquilino alla Casa Bianca ci pone il tema del futuro del poker online negli Stati Uniti d’America, ovviamente a livello federale, mentre a livello statale viviamo tutti i giorni e i mesi di questi anni dopo l’esplosione dell’Uigea, che bloccò le room illegali sulle quali giocavano i player americani.

Diciamo subito che il tema non è quasi mai presente né nei programmi elettorali né nelle agende di governo che traducono i primi, o almeno dovrebbero, in fatti. L’arrivo di Barack Obama e del ritorno del Partito Democratico al governo sembrava darci qualche speranza, poi fugata dall’inoperosità totale della reggenza del presidente in questione nel suo mandato. Stesso dicasi per Donald Trump, che, con un casinò in mano e con un profilo liberale, sembrava una nuova speranza. Tuttavia, i suoi legami con le comunità cristiane e cattoliche sembrano allontanarlo da un approccio senza ideologie sul gioco d’azzardo.

Joe Biden non dava speranze e, infatti, non ha fatto nulla. Il ritorno di Trump non ci lascia nuovi spunti e potrebbe ripercorrere quello di cui sopra, anche se l’approccio vero a livello federale è quello di lasciare la palla agli Stati singoli per regolare giochi live e online.

Tuttavia, una notizia c’è ed è la nomina nell’esecutivo di Doug Burgum come segretario del dipartimento degli interni. Burgum è l'ex governatore del Dakota del Nord e ha una reputazione eccellente tra le tribù dello Stato. Tuttavia, durante il suo mandato ha aggiornato i patti sul gioco d'azzardo con le cinque tribù nel dicembre 2022. Il punto forte di quei nuovi accordi fu l’abbassamento dell'età per il gioco d'azzardo in queste proprietà da 21 a 19 anni.

Da una notizia buona si passa a una meno positiva. Nelle negoziazioni che hanno portato alla firma dei nuovi patti, Burgum ha rifiutato di consentire il gioco d'azzardo online legato ai casinò tribali. Le tribù hanno avanzato l'argomento hub and spoke per il gioco d'azzardo online nello stato, quello che il patto tra la Florida e la nazione Seminole utilizza: vale a dire che la posizione del server determina dove si svolge il gioco d'azzardo, non la posizione della persona o del suo telefono. Una soluzione contraria a quella che accade negli altri Stati e che, invece, si utilizza in Italia, ad esempio. I server devono essere nella Comunita Europea, ma non è obbligatorio che si trovino in Italia.

"Sebbene comprendiamo e apprezziamo il desiderio di alcune tribù di estendere il gioco d'azzardo online oltre i confini delle loro riserve, non esiste un percorso legale chiaro per il governatore per concedere un'espansione così ampia del gioco d'azzardo", ha affermato Burgum in una dichiarazione all'epoca.

Il Doi ha sostenuto che, pur approvando il patto, il dipartimento era agnostico riguardo ai meriti dell'argomento hub and spoke. Nei documenti depositati in tribunale relativi al caso West Flagler, il dipartimento ha affermato che la sede appropriata per mettere in discussione il quadro è a livello statale, senza il coinvolgimento del DOI.

La questione in Florida è in gran parte risolta, ma altri stati, come Minnesota, California o Oklahoma, potrebbero potenzialmente redigere patti simili per consentire le scommesse sportive o altri giochi d'azzardo online nello stato.

Non è chiaro, anche se confermato, se la posizione di Burgum sul sistema hub and spoke sia specificamente correlata alla legge del Dakota del Nord o si estenda oltre i parametri del suo stato. E questo è fondamentale per le attuali leggi statali che hanno aperto a scommesse, poker e casinò online.

Articoli correlati