Il poker live francese è salvo ma si giocherà solo con il green pass
Lo scacco di Emmanuel Macron sui vaccini: il poker live francese è salvo ma si giocherà solo con il green pass.
Scritto da Cesare Antonini
Deve averci letto Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, che ha inserito l’obbligo di pass vaccinale per i maggiori di 12 anni per tutti gli eventi o luoghi di svago e cultura che riuniscono dal 21 luglio più di 50 persone.
E, ovviamente, i club di gioco d'azzardo e i casinò dovrebbero essere inclusi in questa categoria. A partire dal 21 luglio, gli stabilimenti di gioco dovranno adeguarsi a questo nuovo protocollo e richiedere ai giocatori di presentare un certificato di vaccinazione o una prova di guarigione dopo essere stati contagiati dal Covid-19. Sarebbe possibile accedere anche tramite tampone però. Al contrario, i dipendenti dei circoli di gioco potrebbero essere interessati dalla vaccinazione obbligatoria perché il pass sanitario varrà anche per i dipendenti degli stabilimenti che accolgono il pubblico.
Tuttavia in Francia aspettano ancora le linee guida precise per capire come comportarsi in tutte le casistiche che si possono presentare a chi lavora al pubblico. Per adesso si sa che il Pass sarà richiesto da agosto anche nei bar e ristoranti, ma anche su treni e aerei oltre che in centri commerciali, case di riposo e ospedali. “Avrete capito che la vaccinazione non è obbligatoria, ma estenderemo al massimo il pass sanitario per incoraggiare il maggior numero possibile a farsi vaccinare”, ha detto Macron. Una soluzione cui guarda anche l’Italia a quanto pare e che rispetterebbe anche il diritto di rifiutarsi a sottoporsi all’immunizzazione.

Un problema, da una parte, ma che sembra aver trovato già la soluzione piuttosto netta e decisa: ci sono i vaccini? Benissimo, che si consenta a chi è presumibilmente sano o immunizzato di tornare alla vita normale. Proprio come auspicavamo ieri nel nostro editoriale. Va ricordato che i club francesi e parigini hanno riaperto il 9 giugno e una nuova chiusura avrebbe rappresentato il colpo finale per le casse delle case da gioco e per il morale di organizzatori, lavoratori e anche giocatori.
Rimangono, tra l’altro in vigore, anche tutte le norme sanitarie che i club di gioco hanno dovuto implementare per la riapertura: un metro di distanza tra i giocatori, obbligo di mascherina e sanificazione. Oltre alla situazione che non è ancora critica negli ospedali nonostante l’aumento dei contagi, la speranza è che non si ricorra più al lockdown per risolvere questi problemi ma si intervenga con tempismo e previdentemente per salvare la socialità e l’economia. E il poker live, ovvio.